Friday, April 19, 2024

People

Photo: Enzo Rando
ArtDirector: Riccardo Sepe Visconti
Styling: Andrea Nocera
Dress Woman: Boutique Il Pellicano
Hair: Andrea Calemma
Assistant: Isabella Longo
Location: Spiaggia del Lido

 

Proprietaria del bellissimo albergo Miramare di S. Angelo, una delle poche donne manager dell´isola d´Ischia, Alessandra Calise ha le idee molto chiare sul futuro di quest´isola e sulla strada da intraprendere per renderla sempre più accogliente ai milioni di turisti che la visitano ogni anno.

R.: Parli spesso della necessità che nell´isola d´Ischia ci sia magia: cosa intendi?
A.: È una sensazione, qualcosa che avverto e che si può creare solo mettendo l´anima delle persone, non è una cosa che si possa calcolare..
R.: C´è un modo, secondo te, per crearla?
A.: È molto difficile, forse sarebbe possibile se tutti noi, qui a Ischia, mettessimo a fuoco cos´è l´ospitalità. Tutti noi, qui, viviamo di ospitalità perché il successo di un posto si ottiene quando il cliente è felice. Ci sono alcuni luoghi in cui avverto la magia, la trovo al “Pirata” o da “Nicola alle Fumarole” per esempio, in questi luoghi curano ogni dettaglio ma lo fanno in modo naturale, in modo che il cliente non se ne renda neppure conto. Altra cosa importante è l´attenzione a proporre sempre novità, che sia la musica o un nuovo piatto.
R.: Secondo te, da dove si deve cominciare, o ricominciare, per cambiare il volto dell´isola?
A.: Fondamentale è ridisegnare il modello dell´accoglienza, mettendosi nei panni del turista, per capire cosa vuole. In base alla mia esperienza, penso che ciò che desidera sia innanzitutto ricevere un servizio in un certo senso ´personalizzatò, vuol dire essere riconosciuto, chiamato per nome, prevenuto nelle richieste: questo è il lusso vero. E non ha a che vedere con la categoria dell´albergo, non è necessario avere un ´cinque stellè per essere attenti ai propri ospiti. Noi albergatori dobbiamo capire che oggi quello del turismo è diventato un mondo complesso e che, quindi, non possiamo fare tutto da soli, dobbiamo entrare nell´ordine di idee che bisogna rivolgersi a dei consulenti preparati che ci aiutino a valorizzare le nostre strutture. Penso sia un errore quello che fanno molti quando ci sono problemi, tagliano i costi e quindi i servizi che offrono, io credo, invece, che sono proprie le ´coccolè, l´essere pronti a ogni suo desiderio ciò che il cliente chiede, sorprenderlo.
R.: Altro modo per conseguire la qualità è investire sulla formazione del personale, infatti, dipendenti che non sono addestrati a trattare con il cliente rovinano anche il più lussuoso degli alberghi. Sono consapevole che ciò comporta delle spese molto alte, ma l´attenzione alle risorse umane è essenziale. So che non dico una cosa con cui mi creo molti nemici ma credo che l´unico attento a questo aspetto sia il Mezzatorre, favorito certamente dal fatto di essere inserito in una catena, per cui ci sono molto più controlli. Il personale è a continuo contatto con il cliente, che gli si rivolge in continuazione, letteraslmente li guarda in faccia: per spiegare in modo immediato questo concetto dico loro che sono come gli attori in un film, quindi devono essere carini, ordinati, sorridenti.
A.: Nel nostro albergo siamo riusciti a conseguire questo obiettivo e i risultati si vedono, i clienti sono molto soddisfatti del servizio che ricevono. Per arrivarci abbiamo deciso di compiere quasi una rivoluzione: il nostro consulente ci ha fatto scoprire il mondo dell´ospitalità e abbiamo capito che il vecchio modo di ragionare, per portare qui i turisti era sufficiente ciò che offre l´isola, non era più valido. Ci siamo rivolti alla clientela privata e non più a quella portata dalle agenzie e ciò ha comportato per noi dei costi più alti e quindi anche i prezzi sono diversi e di conseguenza quello che dobbiamo offrire.
R.: Tu sei fra gli albergatori più attivi nelle pubbliche relazioni e tieni molto ai rapporti con la stampa: che riscontri hai avuto di questa tua attività?
A.: È vero, ci sono arrivata per caso e per approssimazioni successive, attraverso una rete di rapporti che si sono creati e trovo che i risultati, ottimi, siano immediatamente tangibili. Anche la mia scelta di organizzare feste nell´albergo rientra in quell´idea di far star bene il cliente, facendolo divertire, portando allegria.
R.: Cosa pensi del fatto di legare la promozione dell´immagine dell´isola a VIP che la scelgano per le loro vacanze?
A.: Penso che sia un fenomeno che si sta già attuando; per quanto ci riguarda almeno alcuni dei nostri ospiti famosi sono stati contenti di legare il loro nome a quello del Miramare.
R.: Dai uno slogan con cui pensi che si dovrebbe vendere il prodotto Ischia.
A.: Te ne dico uno che uso per S. Angelo ma che funziona per tutta l´isola e cioè “Benessere a portata di mano”, che è un benessere immediato, che hai senza pagare.
R.: Pensi che Ischia abbia un complesso di inferiorità verso Capri e credi che un giorno potrà superarlo?
A.: Credo di sì; devo dire che ho molta stima dei capresi, credo che sappiano fare il turismo, non hanno diffidenza verso i clienti.
R.: Credi che un giorno il turismo tedesco si potrà recuperare?
A.: Non so, forse; credo che oggi i tedeschi abbiano molti problemi che devono risolvere, non è solo qui che non vengono più, hanno lasciato anche la Riviera Romagnola per mete più economiche. Credo che si debba puntare sui paesi di lingua inglese, sui russi.
R.: Hai un incarico nell´Associazione degli industriali del Turismo di Ischia…
A.: Solo adesso che ne sono parte attiva ho capito quanto loro avevano lavorato e quanto poco noi, come albergo Miramare, avevamo fatto per l´Associazione. La nostra prima iniziativa, da quando sono dentro è stata di fare un sondaggio in modo che le nostre iniziative partissero dalle esigenze della clientela e non da una nostra idea solamente e abbiamo capito che la gente chiede occasioni di interesse e incontro, eventi.
R.: Pensi che Ischiacity serva in questo quadro?
A.: Certamente e non lo penso solo io; mancava un giornale così, che dia un´immagine giovane, allegra, elegante.

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