Saturday, April 20, 2024

EMIDDIO. “L’UOMO DOLCE” n.05/2005

People

Photo: Archivio Calise
Text: Annamaria Rossi

Devo incontrare Emiddio Calise e la cosa mi imbarazza. Lo conosco solo di vista, non ci siamo mai parlati, ma non è per questo. È che io l´ho sempre considerato uno dei pochi imprenditori seri dell´isola (secondo me si contano sulle dita di una mano sola), una persona che ha ottenuto grandi risultati in modo reale, corretto, investendo in maniera giusta e lungimirante, impostando il lavoro con grande professionalità, mettendoci la vita. È questo che mi intimidisce. Quindi parto, alle nove e mezza di una mattina post-ferragosto, e arrivo a sorpresa al locale di piazza degli Eroi. Vengo accolta dal signor Calise non solo con una cortesia professionale che decisamente mi aspettavo, ma anche con un inaspettato calore, quasi fossimo amici da tempo. Allora ho cominciato a capire dov´è il segreto. Innanzitutto mi viene offerto uno squisito caffè d´orzo nel quale naviga una sottilissima scorza di limone che mi lascia un piacevolissimo retrogusto, poi, tra effluvi di cornetto e paste varie mescolati ad aromi forti come quello del caffè ascolto quest´uomo che si racconta. Non è una storia di successi raggiunti, di traguardi tagliati, di passato: è una storia di progetti, di nuove idee, un continuo guardare avanti e ricercare novità, sempre con il fine di promuovere l´isola, renderla migliore per i residenti e per gli ospiti, offrire a chi entra da “Calise” il meglio che ci si possa aspettare. Eccolo qua il segreto: guardare avanti concretamente, investire del proprio, in denaro e con passione. Ora qualcuno penserà, per forza, lui è una potenza e può permettersi di farlo. D´accordo, ma bisogna saper diventare una potenza. Significa lavorare la maggior parte delle ore della giornata fin da ragazzino, insieme alle sorelle, nel bar dei genitori (stiamo parlando del primo “Calise”, nato a Casamicciola), significa acquistare un terreno ad Ischia nel 1960 pensando che piazza degli Eroi poteva diventare, come poi è successo, un centro nevralgico e quindi un ottimo luogo dove impiantare prima un piccolo bar che poi si è trasformato in quello che è ora, quasi un monumento nonché IL bar, dal quale tutti passano, dove tutti si danno appuntamento, di giorno o di notte. Non parliamo poi del grande giardino in cui il “Calise” è immerso o delle splendide piante minuziosamente curate da un nugolo di esperti giardinieri, piante anche rare, spesso ´soffiatè a lady Walton presso i grandi vivai. Ecco un altro aspetto: le piante e l´amore per loro, la passione nel ricercarle, l´affetto con cui ne parla, l´orgoglio con cui le mostra. Il mio residuo imbarazzo svanisce in un soffio, un uomo che ama così le piante merita altro che il mio piccolo imbarazzo! Andiamo avanti. Vogliamo parlare del “Capricho” a Casamicciola, che fin dai primi anni Settanta è stato uno dei locali più alla moda dell´isola? Emiddio Calise progetta di rinnovarlo, anzi di rifarlo di sana pianta, per dare maggior lustro a piazza Marina. Sono in corso trattative con il Comune, si farà, non si farà? Un altro progetto in cantiere. Vedremo. Intanto è ormai tarda mattinata e davanti a me è passata una marea di persone. Ogni tanto qualcuno si avvicina per salutare, camerieri impeccabili consumano le scarpe reggendo vassoi con un sorriso cordiale sulle labbra. Un altro caffè viene ordinato al cameriere prossimo al nostro tavolo e gli vengono impartite altre disposizioni con un tono di voce cortese ma secco e deciso, tipico di chi sa tirare le fila di un gran numero di dipendenti cui viene richiesta una professionalità degna. Io metto lo zucchero, il signor Calise no. Si lamenta del suo sovrappeso ma lui ´devè assaggiare i prodotti di pasticceria per testarne la bontà. Poi d´inverno va in un centro di Chenot per disintossicarsi un po´ e mettere forse a tacere la sua coscienza: si sa, i golosi son fatti così. Veniamo al presente, all´ultima ´impresa Calisè, una vera delizia senza essere un nuovo tipo di torta: si chiama “´O Spasso” ed è un night, sì, proprio un night, come quelli di una volta. Si trova sotto il bar di piazza degli Eroi, per chi non lo sapesse, ed è un bellissimo locale di gusto mediterraneo con qualche tocco etnico, con tanto di palco per l´orchestra e pista da ballo, una zona centrale per chi desidera partecipare attivamente alle danze e due zone laterali più riservate e tranquille per l´ascolto. Solo, unicamente e rigorosamente musica dal vivo, si chiude alle tre, si inizia presto, perché non è giusto aspettare le due di notte per andare a ballare. Non è un ritorno al passato, come si ragionava con Vito Colella sul numero scorso del giornale, ma un´anticipazione delle tendenze, tra un po´ userà così e naturalmente Calise non poteva lasciarsi sfuggire l´occasione di precorrere i tempi. C´è un forte ritorno della musica live, del ballo di coppia, della serata divertente senza esasperazione e poi, anche le persone non più giovanissime escono la sera e forse non hanno voglia sempre del solito piano-bar né tampoco di musica techno. Finalmente ecco il locale giusto: per i turisti, tornando ad essere piacevole uscire dall´albergo per andare a ballare in un bel locale, ed è anche una bella occasione per gli isolani di trascorrere una serata diversa, un bell´abito elegante e via, sulla pista, oppure seduti in compagnia a bere una cosa e far due chiacchiere. Il locale rimarrà aperto anche d´inverno e ci riserverà novità e sorprese: tango? Jazz? Liscio? Latino? Staremo a vedere. Intanto l´estate scorre, la sera piazza degli Eroi è sempre il punto di ritrovo per centinaia di persone ed il “Calise” è lì. Poi verrà l´inverno, e sarà un caffè da “Calise” al Porto, le paste alla domenica, il cornetto la mattina prima del lavoro o l´aperitivo all´ora adeguata, l´incontro politico segreto, gli accordi preelettorali (quante ne hanno viste questi muri!), le trattative commerciali. Cosa mai faremmo senza questo bar che ormai non è solo un bar ma moooolto di più? Intanto Emiddio Calise continua a programmare, con l´entusiasmo di un ultrasessantenne adolescente, l´energia e la verve rari da trovare in una persona con la metà dei suoi anni: – Qui a fianco, nella pineta, si potrebbe realizzare un parco. Vorrei inserire altre piante rare ed aprirlo al pubblico, mettere piccoli chioschetti di paglia con vecchie signore che intrecciano canestri, a fianco c´è il parco pubblico, le persone potrebbero percorrere un itinerario nel silenzio e nel verde. – È meraviglioso, averne persone così.

 

Related Posts

VALERIYA TROYATSKA
IL PREGIUDIZIO CHE CI AVVELENA
ESPOSIZIONE CASTELLO – FLORIAN CASTIGLIONE