Thursday, April 25, 2024

Event- LA STORIA TRA FAVOLA E MAGIA

n.05/2005

Photo: Riccardo Sepe Visconti
Text: Riccardo Sepe Visconti

 

La capacità di sognare e l´amore per la propria terra sono il punto di forza del Corteo storico di Sant´ Alessandro. Franco Napoleone, che ne è l´inventore e il curatore, coltiva la sua passione per la storia d´Ischia dando vita alla più bella manifestazione in costume dell´isola.

R.: Tutti nell´isola d´Ischia, abitanti e turisti, hanno assistito almeno una volta al passaggio del corteo storico di S. Alessandro: raccontaci cosa vi ha dato l´idea, ormai quasi 25 anni fa, quando questo genere di manifestazioni era una novità.
F.: Abbiamo cominciato nel 1981: la chiesetta risalente al ´300 che sorge nel cuore del borgo di S. Alessandro, e che ne è il simbolo, era in pessime condizioni e necessitava di essere restaurata. Era stata costruita per volontà della famiglia di Manso, della quale mia nonna era una discendente e alla sua morte l´edificio era stato completamente abbandonato. Lanciai la proposta, insieme a un gruppo di napoletani in vacanza, di autotassarci per ristrutturarla ed essa venne accolta. Si è potuto anche riaprire la chiesa al culto nel periodo estivo: è consacrata in realtà alla Croce e c´era una grande festa che si teneva il giorno 3 maggio. Per secoli, in antico, è stata un punto di riferimento per i fedeli della zona di via Quercia e del Porto, cosa comprensibile se si tiene conto che la chiesa di S. Maria di Portosalvo fu costruita solo alla metà dell´Ottocento e quella di S. Pietro nel ´700. L´idea del corteo storico nacque in quell´occasione perché decidemmo che, nel giorno di S. Alessandro, il 26 agosto, avremmo indossato costumi che richiamavano quelli dei nostri antenati. L´impulso ci venne dal desiderio di riportare in vita abiti, usanze, oggetti che rischiavano di finire per sempre nell´oblio.
R.: Sono molti i turisti che scelgono di trascorrere le loro vacanze a S. Alessandro?
F.: Per lo più si tratta di persone che, una volta che hanno scoperto e scelto questo posto, ci ritornano ogni anno, anche per tutta la vita; amano S. Alessandro, la spiaggia, li ricordano negli anni ´50 e ´60 e addirittura alcuni dei promotori della sfilata avevano partecipato alla rievocazione storica che si tenne per il centenario dell´apertura del porto, nel 1954, quindi hanno mostrato subito grande sensibilità e interesse per questo genere di iniziativa.
R.: E l´evoluzione verso il corteo storico che abbraccia tutta la storia dell´isola?
F.: Il passaggio fu, in un certo senso, naturale ma avvenne per gradi: nei primi anni allestimmo un´esposizione delle stampe antiche dell´isola e una di terrecotte artigianali. Avemmo poi l´idea di far percorrere le stradine del borgo da cinque carrozzelle tradizionali, che avevamo recuperato, con a bordo figuranti in costumi d´epoca. Fu l´inizio della manifestazione come la conosciamo oggi. Intanto la manifestazione prendeva piede, ogni anno venivano a vederla anche dal resto dell´isola e ci rendemmo presto conto che non si poteva limitare alla sola zona di S. Alessandro, che è molto piccola. Fu naturale rivolgersi al Castello Aragonese, che è il centro della storia dell´isola d´Ischia, quanto meno dalla fine dell´età antica all´Ottocento. Contemporaneamente i miei collaboratori e io siamo partiti alla ricerca delle testimonianze storiche sui personaggi e le vicende che hanno attraversato la storia plurimillenaria di Ischia per arricchire il corteo di nuovi elementi che però fossero sempre credibili, quindi per costruire l´impianto della sfilata rispettando regole e usanze ci giovammo anche dei consigli di persone esperte. Presto avemmo anche l´idea di gemellarci con altre città d´Italia in cui si tengono manifestazioni che rievocano la storia e le tradizioni del passato.
R.: Chi sono le persone che ti affiancano?
F.: Abbiamo creato un comitato composto dall´avvocato Gilberto Buono e sua sorella Rosaria, Giovanni Cervera e la costumista e sarta, la signora Sisina Masturzo, c´è anche un rappresentante del gruppo di villeggianti; oggi partecipa attivamente la signora Anna D´Amico, Andrea Impagliazzo e sul piano pratico ho la valida collaborazione di un nipote. L´avvocato Giovanni Di Meglio ci aiuta a non commettere errori nella ricostruzione storica.
R.: Quali problemi avete incontrato?
F.: I figuranti, che in parte sono poi gli stessi organizzatori e turisti, hanno dovuto imparare a sfilare, a tenere un´andatura consona al ruolo interpretato: quando fummo pronti a incontrare un pubblico più esigente, a partire dal 1991, la Sfilata si svolse dal Castello fino a S. Alessandro, con cui teniamo a mantenere un imprescindibile legame. Purtroppo, da un certo momento in poi, la proprietà del Castello non ha più voluto che il corteo partisse da lì e mi è dispiaciuto molto perché l´effetto era unico.
R.: Cos´è cambiato nel corso degli anni?
F.: Per certi versi molto, anche se continuano a collaborare attivamente persone che c´erano fin dall´inizio e questo è un fatto importante. Per i primi 10 anni abbiamo sostenuto noi le spese della manifestazione, autotassandoci, poi è venuta la sponsorizzazione dei commercianti e di altri. Devo anche dire che gli abitanti di S. Alessandro sono dispiaciuti per avere in parte perso la manifestazione, io ho cercato di far capir loro che era divenuta troppo grande per costringerla in un ambito così piccolo, anche perché il nostro obiettivo è di far identificare il corteo storico con la storia di tutta l´isola e non solo del borgo di S. Alessandro. Noi abbiamo avuto l´idea ma il costume storico è un patrimonio della collettività e non nostro, per cui ho sempre cercato di avere rappresentati nella sfilata e attivamente partecipi tutti i sei comuni, cosa che non sempre è però possibile.
R.: Oggi il corteo storico di S. Alessandro fa parte dei grandi appuntamenti estivi del comune di Ischia…
F.: È così, tuttavia le spese per organizzarla sono molto alte, intorno ai 50.000 euro, pur essendoci un volontariato molto attivo che si sobbarca, in primo luogo qui nel borgo, carichi di lavoro notevolissimi.
R.: Quanto tempo ci vuole per preparare la sfilata?
F.: Il lavoro più intenso, per me, comincia un mese e mezzo prima e finisce due mesi dopo, perché il rientro dei costumi è molto laborioso. Ma i contatti con i gruppi che vengono da fuori così come la ricerca storica iniziano mesi prima. Il sogno, per la prossima edizione, è di riuscire ad avere la guardia imperiale scozzese e d´altra parte gli inglesi, da Nelson nel passato a sir William Walton, hanno avuto rapporti con Ischia.
R.: Parliamo degli abiti, sono il fulcro della sfilata e costituiranno un impegno non indifferente…
F.: Infatti! Sono costosi e ogni anno, se ci avanzano dei soldi, li impieghiamo per migliorare i costumi, vanno sicuramente ripensati gli abiti di Carlo III e di Ferdinando di Borbone, che finora abbiamo noleggiato, alcuni poi ci sono stati donati.
R.: Il cuore della sfilata è costituito dalla figura di Vittoria Colonna e quindi dai nobili che presero parte al suo matrimonio che si celebrò sul Castello nel 1509.
F.: Sì, era una scelta doverosa perché nel ´500 il Castello è stato veramente un faro di cultura grazie alla presenza di Vittoria Colonna, che ha vissuto a Ischia per ben 35 anni. Anzi avrei voluto creare un premio intitolato a Vittoria per donne che si siano distinte in arte, scienze, cultura.
R.: Qual è la più grande soddisfazione che ti ha dato aver ideato la sfilata?
F.: Mi ha fatto molto piacere quando una persona di Ischia mi disse che eravamo riusciti a colmare un vuoto che lui percepiva quando assisteva in altre località a rievocazioni storiche. Oggi questo tipo di eventi comincia ad essere inflazionato anche nell´isola e mi dispiace che l´isolano possa essere saturo e allontanarsene e io ritengo che il costume vada amato e sentito dalle persone del posto prima ancora che apprezzato dal turista altrimenti è destinato a fallire. I figuranti amano vivere la fiaba, calarsi nel personaggio e naturalmente sono richiesti soprattutto gli abiti da nobili.
R.: Altre iniziative che hai in programma?
F.: Ci stiamo adoperando per il restauro dell´organo della chiesa di Portosalvo che fu donato da Ferdinando II: egli volle lo strumento migliore perché teneva molto alla chiesa, che era collegata direttamente al palazzo in cui risiedeva quando era a Ischia e che oggi ospita le terme militari. Seppe che il miglior artigiano era un certo Petrucci, detenuto nelle carceri del Castello e che riottenne la libertà dopo aver fabbricato l´organo.
R.: Qual è il futuro del corteo storico?
F.: Io punto sull´isolano, non mi interessa il turista anche se i napoletani tengono molto alla manifestazione e in realtà i legami di Ischia con Napoli nel tempo sono sempre stati forti. Mi auguro che l´obiettivo di tutti noi, cioè di far conoscere agli ischitani il loro passato sia stato compreso. Il mio bilancio è certamente positivo, la manifestazione ogni anno è sempre più apprezzata ed è bello vedere tanto pubblico che ci aspetta paziente in strada per ore: significa che il messaggio di amore per la nostra storia è stato recepito.

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