Thursday, April 18, 2024

Life- SIAMO IN PIENA ERA “VOLGARE”

34/2012

Text: Peppino Brandi

 

… E non mi riferisco ai calcoli del monaco Dionigi ‘il Piccolo’ tendenti a stabilire la data di partenza contrapposta all’avanti era volgare, né tampoco all’ “era Vulgaris” usata da Keplero volendo indicare il concetto di ‘era popolare’, no, mi riferisco proprio all’era della volgarità nella quale siamo impantanati. Sì, senza giri di parole, senza l’abusato ‘nella misura in cui’, senza le ‘debite eccezioni’, e con i ‘paralipomeni’ che fanno da integrazione e conferma di quanto accade quotidianamente, stiamo diventando brutti e volgari. E’ tutta farina del nostro sacco o possiamo addebitare a fattori esterni, non governabili, il nostro precipitare in questa sorta di pozzo senza fine al cui cospetto quello di San Patrizio appare una modesta buca? Certo, gli influssi esterni intervengono, eccome. Nell’appena trascorso mese di agosto, tra grigliate sotto le stelle, feste patronali e festicciole private, cineserie sparate in orario e fuori, olezzi di friggitorie che sempre più affollano l’intrapresa commerciale dei nostri concittadini, tassisti e microtassisti che pur di fare carico non disdegnano di passarti sulle punte delle scarpe, file interminabili agli imbarchi, ristretti in due bugigattoli che fanno da biglietteria, a sentire imprecazioni ed olezzi, e tra improbabili scontri, diciamo così, Istituzionali tra Stato e Chiesa (mi riferisco al modesto scazzo tra Giosi e Don Carlo Candido a proposito di contributi e rendicontazioni), orge di suoni che i “dolci zefiretti notturni conducavano” di casa in casa per rendere la partecipazione e ancora più il meritato sonno ardui, abbiamo toccato il fondo di quel pozzo senza fine sopravanzando ogni legge fisica. O forse abbiamo raggiunto la vetta, in questa società capovolta, della stupida volgarità. Caro, amato, Carlo Maria Cipolla che hai voluto darmi una mano nella stesura di quest’articoletto con le tue fondamentali leggi sulla umana stupidità (The Basic Laws of Human Stupidity) che mi piace riassumere qui per i miei ventiquattro lettori (per rispetto, uno in meno dei venticinque lettori ai cui era destinata la lettura dei Promessi Sposi manzoniani): PRIMA LEGGE Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione: a) persone che reputiamo razionali ed intelligenti all’improvviso risultano essere stupide, senza ombra di dubbio; b) giorno dopo giorno, siamo condizionati in qualunque cosa facciamo da gente stupida che invariabilmente compare nei luoghi meno opportuni. E’ impossibile stabilire una percentuale, dato che qualsiasi numero sarà troppo piccolo. SECONDA LEGGE La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona, spesso ha l’aspetto innocuo/ingenuo e ciò fa abbassare la guardia. Se studiamo la percentuale di stupidi fra i bidelli che puliscono le classi dopo che se ne sono andati alunni e maestri, scopriremo che è molto più alta di quello che pensavamo. Potremmo supporre che è in relazione con il basso livello culturale o col fatto che le persone non stupide hanno maggiori opportunità di avere buoni lavori. Però, se analizziamo gli studenti ed i professori universitari (o i programmatori di software) la percentuale è esattamente la stessa. Le femministe militanti potranno arrabbiarsi, ma la percentuale di stupidi è la stessa in ambo i sessi (o in tutti i sessi, a secondo di come si considerano). Non si può trovare nessuna differenza del fattore Y nelle razze, condizioni etniche, educazione, eccetera… TERZA LEGGE Una persona stupida è chi causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita. QUARTA LEGGE Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. Dimenticano costantemente che in qualsiasi momento, e in qualsiasi circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore. QUINTA LEGGE La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista. Questa è probabilmente la più comprensibile delle leggi per la conoscenza comune che la gente intelligente, per quanto possa essere ostile, è prevedibile mentre gli stupidi non lo sono. Ne deriva che quando la maggior parte di una società è stupidamente volgare, allora la prevalenza del cretino diverrà dominante ed inguaribile. E’ disarmante il quadro della nostra società isolana applicando ad essa le leggi cipolliane. Purtroppo il futuro è plumbeo, cosa accadrà domani? Ci salveremo e salveremo la nostra isola? Guadagneremo uno straccio di vivibilità? Ho posto il quesito al sociologo Albert Hernandez, mio amico ed autore di un saggio intitolato ‘Isleros’ (isolani). Uno che sa dell’insularità e di tutti i problemi che essa reca con sé. La risposta, benché articolata e complessa (meritevole di un istant-book), si può così compendiare: dovranno trascorre molti anni, all’incirca un paio di generazioni per smaltire, in un enorme, immaginario, stabulatore, tutti i veleni che negli ultimi cinque lustri abbiamo ingerito e metabolizzati. La consegna va, dunque, a coloro che verranno con la speranza, prevalente sullo scetticismo contemporaneo, di avere uomini colti, sensibili, civilmente appassionati, socialmente generosi ed altruisti capaci di porre al centro la persona umana e le sue potenzialità e di governare, invece che subire, gli eventi, piegandoli in direzione della giustizia sociale bandendo l’antico brocardo per cui ‘homo, homini lupus’ (ogni uomo è lupo per l’altro uomo).