Thursday, April 18, 2024

Text: Riccardo Sepe Visconti

 

La differenza tra questo mese di luglio 2007 e tutti gli altri delle estati precedenti, è che prima si viveva di nostalgici ricordi per una certa mitologia della Dolce Vita legata ai tempi di Rizzoli e quindi al passato, mentre oggi il mito si è fatto realtà e si è concretizzato nel più grande evento mediatico che l’isola d’Ischia abbia mai vissuto negli ultimi 50 anni: l’Ischia film & Music Global Fest. Grazie a questa manifestazione l’isola si è illuminata di un immensa luce riflessa, emanata dalla presenza in contemporanea di tante stelle di prima grandezza dello spettacolo e dello star system. Dal 9 al 15 luglio si sono avvicendate a ricevere i premi dalle mani di Pascal Vicedomini decine e decine di giganti provenienti da Hollywood e dal mondo del cinema e della televisione mondiali. I loro nomi li troverete nelle pagine interne del magazine e sarebbe troppo lungo da dettagliare in questo mio editoriale, ma ciò che mi preme dire è che finalmente Ischia dopo tanto parlare ha saputo riproporsi come ideale salotto estivo, accogliente e seducente, di una delle più importanti feste del cinema che si svolgono in Italia e nel mondo.
Per molti anni siamo stati abituati a sfogliare gli album dei ricordi con le vecchie fotografie di quel genio di Angelo Rizzoli in compagnia di quelle che allora (parlo degli anni ’50) erano alcune delle più celebri figure del cinema mondiale. Oggi, grazie soprattutto alla famiglia Carriero, al patrocinio della Regione Campania e a Pascal Vicedomini, che di questa manifestazione è l’ideatore e il direttore artistico, l’isola è riuscita ad affermare un suo personalissimo ed innegabile trionfo.
Naturalmente, il solo passaggio ad Ischia di tanti volti noti e cari al pubblico sarebbe poca cosa, se di tutto ciò non si fosse occupata massicciamente la stampa, perché è esattamente questo ciò di cui l’isola ha bisogno: diffondere un’ottima e forte immagine di sé nel mondo.
Ora è proprio di questo che voglio parlare: l’immagine di Ischia. Da un lato, abbiamo gli atteggiamenti micragnosi di quel manipolo di avidi imprenditori (per lo più albergatori e commercianti) che non riescono a vedere più in là del loro naso e ignorano in modo assoluto cosa vuol dire fare impresa, investire e promuovere la comunicazione; in genere queste persone me le ritrovo a fare i clientes alla corte dei sei sindaci dell’isola o a questuare, importuni, nell’anticamera dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, poiché per loro non si tratta di investire capitali propri ma di spremere le amministrazioni ed il denaro pubblico.
Dall’altra parte ci sono – pochi – imprenditori che hanno compreso che per guadagnare ad Ischia bisogna investire su Ischia! Bisogna credere nell’isola e nelle sue potenzialità, rinunciare ai guadagni immediati da ‘putecari’ (bottegai) ed investire, per costruire un futuro solido. Ischia è un’isola che vive di turismo e dunque di accoglienza, ora mi sembra che l’equazione sia semplice: se facciamo una buona accoglienza prospereremo, se non facciamo una buona accoglienza ci condanneremo (come di fatto avviene da anni) al declino. E’ semplice! Quindi la formula è presto fatta ed i compitini possono essere assegnati immediatamente: alle sei amministrazioni locali spetta il compito di promuovere le attività turistiche, programmare e fare indirizzo, agli imprenditori quello di smetterla di fare i pesci in barile ed investire sul miglioramento delle loro stesse attività ed in quello del territorio. Vorrei vivere in un’isola dove i commercianti curano con un pizzico di amore le vetrine e accolgono con un sorriso i clienti; vorrei vedere spiagge pulite, ristoratori onesti che non costringano gli ospiti a sedere in otto in un metro quadrato ed a far pagare per fresco qualcosa di orribilmente congelato; vorrei vedere le aiuole curate, i muri tinteggiati e non imbrattati da semifulminate insegne pubblicitarie; vorrei che gli alberghi non trattassero i turisti come mandrie di buoi, che i porti fossero ordinanti e accoglienti, che i vigili urbani aiutassero e non castigassero; vorrei degli amministratori attenti e capaci (badate bene, non ho scritto onesti!). Vorrei, insomma, che quest’isola imparasse a crescere ed a guardare all’esempio di chi fa bene il suo lavoro.

P.S. Per il magnifico mese di luglio rivolgo ancora un grazie a: Marco Di Lello, Vincenzo Cappello, Silvana, Antonella e Giancarlo Carriero, e naturalmente a Pascal Vicedomini. La vostra è una lezione di stile di vita.