Friday, March 29, 2024

31/2011

Photo: Archivio Nemo
Text: Alessandro Impagliazzo

 

“…Per voi, io sono il Capitano Nemo, e per me, voi e i vostri compagni siete dei passeggeri del Nautilus…”. Lo senti il rumore del mare? Riesce a stimolarmi e a rilassarmi allo stesso tempo. Mentre aspetto, infilo le dita dei piedi in acqua. Non resisto alla curiosità di sapere com’è. Fresca al punto giusto. Bagno la muta per infilarla. Tiro su la zip, prendo la maschera e ci sputo dentro. Già, detta così fa un po’ ribrezzo, ma è un vecchio trucco per far sì che non si appanni in acqua. Mancano solo snorkel (o boccaglio) maschera e pinne, ma le indosserò per ultime, così potrò muovermi agilmente. Come una sirenetta, galleggerò e non sentirò freddo. Non siamo in Mar Rosso, lo so, ma anche i fondali e le nostre coste rocciose possono riservare piacevoli sorprese. Ecco perché ho deciso di ripetere l’esperienza facendo snorkeling con gli amici dell’Associazione Nemo. Nemo, non il pesciolino rosso a righe bianche della Disney, ma il Capitano del Nautilus di “20.000 leghe sotto i mari”. Un nome che non è stato scelto a caso, infatti, in latino, Nemo significa “nessuno” e quindi è anche un modo per dire tutti. Per capirlo basta guardarsi intorno. Accanto a me bambini, che a dispetto dell’altezza hanno all’incirca dieci anni, coetanei, turisti, signore. Non occorre essere degli atleti, per fortuna, aggiungo con un sospiro di sollievo e non occorre spingersi ‘20.000 leghe sotto i mari’. Allora, lo snorkeling che cos’è? E’ uno sport che permette di osservare i fondali a pelo d’acqua, rimanendo in superficie. Scattare foto è d’obbligo, anche qui sotto. Gli appassionati saranno felici di sapere che da quest’anno, l’Associazione è entrata a far parte del “Diving Project NIMAR”, azienda produttrice di custodie e scafandri subacquei per fotocamere e videocamere. Chi lo vorrà, riceverà qualche dritta sulle tecniche basilari di fotografia digitale, con la possibilità di pubblicare le immagini sul sito ufficiale dell’azienda, partecipando al concorso nazionale. Chissà che la fortuna non faccia vincere proprio uno di noi. Ancora qualche minuto con i piedi ben piantati al suolo per un briefing con Gianluca Iacono, Luca Tiberti e Bruno Iacono, fondatore dell’Associazione nata nel 2005, e si partirà all’avventura. Siamo a Sant’Angelo, zona B n.t. dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, ma ci si può spingere in numerosi siti altrettanto interessanti. L’estate scorsa, per esempio, ho perlustrato quello del Castello Aragonese ed è già in programma quello della spiaggia di Chiaia, un fondale piatto, almeno in apparenza, che nasconde molti segreti, quelli che la vita di scogliera sa raccontare. Una volta in acqua procediamo in ordine, quasi in fila e con la testa all’ingiù. Il silenzio regna sovrano, è una strana atmosfera ovattata, quasi fetale. La curiosità spinge il mio sguardo ovunque, la voglia di scoprire, di vedere, di non perdere nulla è tanta. I miei occhi si spalancano per la meraviglia. Grazie alla guida dei nostri amici notiamo delle specie esotiche che hanno trovato nel Mediterraneo le condizioni ambientali idonee alle loro esigenze, soprattutto a causa dell’aumento della temperatura e vi si sono stabilite. Ma l’occasione è utile per far scoprire soprattutto ai più piccoli un’elevata biodiversità da difendere dagli scarichi abusivi, così come dai rifiuti prodotti per esempio in occasione della Festa a mare agli scogli di Sant’Anna. Luca e Gianluca mi raccontano che negli anni precedenti era più facile avvistare un granchietto dalla corazza tigrata giunto da altri mari, il Percnon gibbesi. Mi consola la vista della donzella pavonina, (Thalassoma pavo), del Coris julis, che molti conosceranno come il pinterrè e della curiosa perchia (Serranus scriba): pesci estremamente colorati che si incontrano frequentemente e che ci seguono, sembrano quasi accompagnarci. Poi c’è la Posidonia oceanica, la regina del nostro mare, una pianta marina che abbraccia tutta l’isola, offrendo cibo e riparo a tante specie di pesci. Guardarla mentre ondeggia, spinta dalla corrente del mare, mi ricorda la capigliatura di una donna. Interessante l’Asparagopsis sp., un’alga rossiccia che fino a qualche anno fa era difficile trovare alle nostre latitudini; è bizzarra con le sue palline verdi anche la Caulerpa racemosa. Intorno allo scoglio della Roja, a ovest del promontorio di S. Angelo, a pelo d’acqua e poco distante dalla costa, banchi di guarracini (Chromis chromis) si incontrano e si raggruppano dando l’impressione di una vera e propria nuvola. Non passa di certo inosservato anche il colore argenteo e dorato delle salpe (Sarpa salpa), pesci erbivori che pascolano come le mucche e si muovono in branchi numerosi. Dovrei restare in acqua fino al tramonto per fotografare il Re di triglie (Apogon imberbis), pesciolino rosso assai buffo con gli occhi molto grandi, che vive nelle cavità delle rocce, abituato com’è all’ombra e che si sposta in branchi di cinque, dieci pesciolini. Le guide di Nemo ci hanno informato che la femmina depone le uova nella bocca del maschio che le proteggerà fino alla loro schiusa, un po’ come fanno i cavallucci marini che le incubano nella sacca “marsupio” del maschio. Grazie ad un’imbarcazione possiamo raggiungere l’arco naturale dell’Elefante e da qui arrivare sino alla punta di Sant’Angelo. I fondali sono molto profondi e sulla parete che scende giù ripida avvistiamo banchi di barracuda, stanziali nel periodo estivo. L’impressione di trovarsi in una zona tropicale è ancora più forte quando ci si imbatte nella Cladocora caespitosa, cuscini corallini all’origine di probabili vere e proprie barriere coralline, appunto, e poi che festa i colori dell’Astroides calycularis di un arancione fortissimo e il giallo del Parazoanthus axinellae, le margherite di mare. Tra gli invertebrati della scogliera Bruno mi fa notare un animale affascinante, la cui presenza spesso passa inosservata, il polpo. A dispetto di quanto si crede, ha un’intelligenza sopraffina, è attento, si muove con cautela, è un vero stratega. “…Lasciatevi dire che rimpiangerete il tempo che trascorrerete su questo naviglio… cose mai viste, segreti stupendi verranno a vostra conoscenza…”. Per informazioni sulle attività in mare proposte dall’associazione Nemo: Mobile 366.1270197 – email: info@nemoischia.it | website: www.nemoischia.it

« 1 di 6 »