Saturday, April 20, 2024

Politics- CASAMICCIOLA IN SMOKING

n.12/2007

Photo: Redazione Ischiacity
Text: Riccardo Sepe Visconti

 

Se c’è un comune di quest’isola che negli ultimi anni ha visto una metamorfosi tale da non sfuggire neppure all’osservatore più distratto, quello è certo Casamicciola Terme. Dalla centrale piazza Marina con tutto il lungomare, a Perrone, alle zone alte di piazza Bagni e della Rita, tante località nel quinquennio dell’amministrazione guidata da Giosi Ferrandino sono state interessate da lavori pubblici che in certi casi sarebbe più giusto definire un vero rivoluzionamento urbano, e il capo dell’ufficio tecnico Silvano Arcamone ci ha portato alla scoperta del nuovo volto di Casamicciola. Le innovazioni positive appaiono tanto più rilevanti, in quanto il suo territorio si presenta come una realtà articolata e complessa. Da una parte le numerose colline su cui si sviluppano i vari nuclei storici, dall’altra il centro del paese – subito a ridosso di una strada di vitale importanza come la litoranea – e il porto, anch’esso strategico per tutta l’isola, poiché riceve quotidianamente traghetti e aliscafi, passeggeri e merci, affiancando in maniera decisiva lo scalo di Ischia. Ebbene, è proprio su queste due caratteristiche di Casamicciola, in certi momenti apparse quasi un limite per il suo sviluppo armonico di località turistica, che l’attuale giunta ha scelto di lavorare, per giungere alla soluzione di problemi che datano molti anni, e per valorizzare potenzialità rimaste finora praticamente inespresse. La decisione di deviare il flusso automobilistico in transito interamente sulla nuova strada che corre più in basso lungo il porto, ha consentito di aggiungere al tratto di corso L. Manzi già pedonalizzato da diversi anni una ulteriore, ampia porzione di strada a traffico controllato che per molte ore diviene appunto isola pedonale. E’ nato così finalmente un corso degno di questo nome: l’arredo urbano curato, gli spazi dove la gente può sostare e intrattenersi e i bar mettere tavolini all’aperto, l’inserimento di palme e aiuole fiorite, le fontane, creano un ambiente piacevole per il passeggio, e a medio e lungo termine, si vedrà con ogni probabilità un incremento per qualità e quantità dei negozi che sceglieranno di aprire al centro della rinnovata Casamicciola (e in realtà arrivano già i primi segnali).
Tanto più, che il corso è la vetrina che la cittadina termale presenta a quanti scelgono per le loro vacanze in barca il porto turistico di Casamicciola. Già da alcune stagioni, e sempre più nei prossimi anni, natanti di ogni dimensione fino agli yachts da sogno, trovano accoglienza di qualità e servizi nel suo porto turistico. Sono infatti raddoppiati gli specchi d’acqua in concessione destinati all’approdo diportistico ed è stata creata la società Marina di Casamicciola che cura i servizi di ormeggio e gestione delle banchine mobili: essa percepisce un canone pattuito mentre i guadagni, tolte le spese di avvio dell’impresa e di gestione, entrano nelle casse comunali. Senza dimenticare l’indotto per l’intero territorio che ammonta, si è calcolato, a circa il 50% della spesa che le imbarcazioni ospitate devono sostenere. Ampliamenti del porto sono in programma per il futuro, sia di quello turistico, nel settore davanti al Pio Monte della Misericordia, sia di quello dedicato al traffico commerciale. Una nuova darsena consentirà, infatti, di avere una grande banchina destinata alle navi, ma anche di creare un interporto e, soprattutto, conterrà il depuratore attraverso cui passeranno le acque reflue dei comuni di Casamicciola stessa e Lacco Ameno.
La cura per il contesto urbano ha coinvolto anche gli altri quartieri, come già accennato: a Perrone, nei rioni dietro la Marina, alla Rita, al Maio è stata rifatta la pavimentazione e, contestualmente, quando necessario, il sistema idrico fognario, e l’illuminazione pubblica e Perrone ha visto un conseguente, immediato vivacizzarsi del commercio. Si è completata la riqualificazione di piazza dei Bagni, cuore del termalismo del comune, e proprio lì sorgerà, anch’esso finanziato con i fondi della filiera termale come altre di queste opere, un parcheggio multipiano interrato (probabilmente il primo in tutta l’isola?).
La grande scommessa del futuro resta, sicuramente, il termalismo: la prestigiosa, pluricentenaria tradizione di Casamicciola nel settore termale, infatti, per continuare a vivere deve necessariamente passare attraverso un radicale rinnovamento. Ma questo non dipende solo dal Pubblico, sono gli imprenditori che devono agire, e la via migliore è probabilmente il consorzio d’imprese, che potrebbe ridare competitività alle tante piccole realtà imprenditoriali, soprattutto terme e alberghi, che costituiscono il tessuto del termalismo di Casamicciola e che, attualmente, non sono in grado di competere con le offerte fatte dalle grandi aziende, nella stessa isola come in altre località in Italia e all’estero. La sua parte l’amministrazione sembra pronta a farla, come ha già dimostrato riuscendo a ritagliarsi un ruolo di un certo livello nell’ambito della filiera termale, e quindi ad ottenere finanziamenti da spendere per la valorizzazione del Comune.
INTERVISTA A GIOSI FERRANDINO

Tracciamo un quadro dei lavori pubblici effettuati tra il 2002 e il 2007, durante la sua amministrazione.
Abbiamo fatto un lavoro di restyling urbano che ha riguardato i rioni e il Perrone; ugualmente ci siamo interessati delle zone termali di piazza Bagni e La Rita, perché non vogliamo tralasciare quella che è la nostra peculiarità, benché si sia deciso di investire molto nel turismo diportistico. E, contestualmente alla ripavimentazione delle strade, abbiamo rifatto le fognature, separando finalmente le condotte per le acque bianche da quelle per le nere. Abbiamo ammodernato tutti i plessi scolastici (tranne uno dove si deve passare solo all’esecuzione dei lavori); abbiamo rinnovato il campo sportivo fornendolo di impianto di pubblica illuminazione in modo che possa essere utilizzato anche di sera. Abbiamo aumentato il numero di posti-barca nel porto turistico con l’idea di portare i maxi yachts e modificato il traffico cittadino, la strada che corre lungo il porto, infatti, su cui abbiamo deviato tutto il traffico di passaggio ha eliminato le code che si formavano sulla statale e ha liberato il centro di Casamicciola che è stato pedonalizzato. Poiché Casamicciola, a causa della sua conformazione, ha grandi problemi di dissesto idrogeologico ci siamo preoccupati di progettare la bonifica dei valloni a monte del comune.
Non pensa che puntando sul diportismo si stia mettendo da parte la vocazione storica di Casamicciola per il turismo termale?
Credo che una delle doti che deve avere un buon politico sia di saper guardare lontano e oggi le terme, soprattutto come sono attualmente strutturate a Casamicciola, tirano indubbiamente meno del turismo nautico.
Come valuta la scelta del comune di Ischia Porto, che negli ultimi anni è rimasto indietro in questo settore, benché abbia un bel porto naturale?
L’errore commesso credo sia stato quello di affidare la concessione delle banchine per il diporto a diverse società: in tal modo il Comune ne ha perso di fatto il controllo. Quindi credo che dovrebbe tornare ad averne il controllo o almeno dare precisi indirizzi nella gestione dei posti barca, infatti sono solo 100 posti circa, ma prestigiosi, perché affacciano sulla riva Destra. Inoltre bisogna recuperare spazi sottoutilizzati: tra l’altro, il porto di Ischia è molto richiesto dai natanti perché è riparato e sicuro.
E cosa pensa della proposta, avanzata da alcuni, di spostare tutto il traffico commerciale al porto di Casamicciola, per trasformare in porto turistico quello di Ischia?
Attualmente è impossibile, perché i due tipi di traffico, commerciale e da diporto, sono incompatibili e le sia pur minime commistioni che attualmente ci sono, lo provano. Inoltre si appesantirebbe oltre il tollerabile il traffico sulla strada litoranea, che già ora nei momenti di maggior afflusso è impegnativo da gestire e ha ripercussioni negative sul flusso stradale nel complesso. Ma se Casamicciola ha rifiutato di accollarsi tutto il traffico marittimo commerciale alle condizioni attuali, abbiamo anche rilanciato con una proposta di ampio respiro.
Ce la illustri.
Abbiamo colto l’occasione offerta dalla necessità molto sentita di risolvere definitivamente l’emergenza che interessa il settore della depurazione, per presentare un progetto di depuratore per i comuni di Casamicciola e Lacco Ameno, che andrà collocato in testa al porto, costruendo un secondo braccio esterno, parallelo a quello attuale. Al di sotto della darsena che si creerà ci sarà il depuratore, mentre sopra ci sarà lo spazio necessario per l’attracco di tutte le navi commerciali (quindi si libererà, per destinarlo a diportismo lo specchio d’acqua dove attualmente arrivano i traghetti) e un’ampia superficie dove creare un interporto. Questo servirà per il trasferimento delle merci da distribuire su mezzi di trasporto più piccoli, che non intasino le strade dell’isola; inoltre sarà possibile anche l’ormeggio di una nave da crociera. Credo che in circa due anni potrebbero essere pronte le autorizzazioni necessarie.
Ci sono progetti che non siete riusciti a portare a termine?
I lavori per il porto turistico riprenderanno nel giro di pochi giorni; l’eliporto doveva essere già pronto: adesso è in regola con le normative antincendio e di illuminazione, necessaria soprattutto per i voli notturni; mancano ancora i locali di servizio e per il check-in perché si vuole farne un approdo adatto ai voli di linea degli elicotteri. Abbiamo già approvato un piano per i parcheggi, di cui Casamicciola ha molto bisogno; per quello interrato di piazza Bagni, invece, la procedura è già ad uno stadio molto avanzato e credo che i lavori partiranno entro un anno. I lavori per il ripascimento della spiaggia di suor Angela iniziano entro qualche giorno, il ritardo è dovuto a un’indispensabile modifica che si è dovuto apportare al progetto originario: invece di prelevare le sabbie necessarie in mare, come stabilito in un primo tempo, abbiamo deciso, dopo un’adeguata serie di analisi di compatibilità, di servirci di sabbie che vengono da una cava in terraferma, in Irpinia. Questo perché l’Autorità di Bacino dopo gli errori di prelievo ai Maronti, che hanno distrutto parte della prateria di posidonia, è giustamente molto restia a concedere le necessarie autorizzazioni al prelievo in mare.
I costi sono aumentati?
Sono raddoppiati, ma l’alternativa era perdere il finanziamento. Anzi abbiamo fatto scuola, perché gli altri ripascimenti già finanziati nell’isola sembra che saranno effettuati con lo stesso sistema.
Molti dicono che è più facile amministrare un comune piccolo, come Casamicciola appunto: è d’accordo?
Credo che i problemi di tempistica e di burocrazia da risolvere siano gli stessi, la differenza semmai sta nella quantità, in un comune grande il numero delle operazioni da svolgere cresce in proporzione.
Quanto influiscono le amicizie personali e politiche degli amministratori sulla possibilità di ottenere finanziamenti per i lavori pubblici?
Oggi la bontà del progetto è fondamentale, si deve dimostrarne l’utilità e il fatto che sia connesso ad altri già realizzati o da realizzare, a livello delle tre isole o addirittura dell’area metropolitana, non si finanziano più ‘cattedrali nel deserto’. Sono richieste perciò grandi competenze e, venendo alla domanda, avere interlocuzioni politiche preferenziali può aiutare sui tempi, ma non è sufficiente se i progetti non sono funzionali.
Chi compone lo staff che ha lavorato a Casamicciola in questi cinque anni?
L’assessore ai lavori pubblici è l’architetto Maurizio Pirulli, io sono ingegnere, Silvano Arcamone è a capo dell’ufficio tecnico e insieme siamo riusciti a fare parecchio. Soprattutto se si pensa che l’iter da espletare prima dell’inizio dei lavori è quasi più complesso della realizzazione in sé: il progetto va ideato, poi reso esecutivo, seguono le autorizzazioni (quelle di natura paesistica, ad esempio, sono molto laboriose da ottenere), poi va finanziato; poi viene la gara d’appalto che, a causa del protocollo di legalità nell’ambito della provincia di Napoli cui abbiamo aderito, ha tempi lunghissimi, fino ad un anno. Le amministrazioni che ci hanno preceduto sono state commissariate presto e non hanno avuto il tempo di mettere in cantiere progetti impegnativi e quindi la mia giunta ha dovuto cominciare quasi da zero, mentre noi lasciamo al prossimo sindaco lavori già finanziati per 12 milioni di euro, in alcuni casi già appaltati.
Qual è il programma per i prossimi cinque anni?
Nel settore dei lavori pubblici, si completerà tutto quanto è stato progettato e iniziato: sono già finanziati, per esempio, i lavori di riqualificazione di via Eddomade, del tratto di nostra competenza della via Borbonica, di via Cretaio e via Pio Monte della Misericordia, tra l’altro strade di valore panoramico.
In una precedente intervista di circa un anno fa, ci aveva annunciato l’intenzione di ridurre l’ICI: ci siete riusciti?
Casamicciola ha la tariffa più bassa di tutta l’isola, al quattro per mille: con il prossimo bilancio vedremo se sarà possibile abolirla sulla prima casa. Ci dà infatti un introito di 500mila euro e se riusciremo ad ottenerlo dalla gestione del porto turistico, eliminare l’ICI sarà un modo di ridistribuire il guadagno realizzato su tutta la cittadinanza. Certo, dovremo fare i conti con gli ulteriori tagli dei finanziamenti provenienti dallo Stato operati nell’ultima finanziaria e che si dovrebbero compensare inasprendo altri tributi locali: mi dispiacerebbe se abbassassimo l’ICI, per poi aggiungere ulteriori tasse e a quel punto bisogna puntare almeno a mantenere la pressione fiscale inalterata.
La sua amministrazione ha operato per riuscire a inserire Casamicciola fra i centri termali che hanno beneficiato dei finanziamenti per la filiera termale: che progetti ci sono su quel fronte per il futuro?
La filiera termale ha due filoni di finanziamenti: uno ha sovvenzionato le infrastrutture pubbliche, per cui abbiamo riqualificato le zone a fortissima vocazione termale di piazza Bagni e della Rita, dove abbiamo fatto anche un’opera di captazione di antiche fonti, ormai in disuso, quindi alla fine dei lavori la sorgente di Cava Fontana sarà visitabile. L’altro settore era destinato ai privati, e molti ne hanno anche usufruito per ammodernare le strutture. Come amministrazione abbiamo cercato, per ora senza risultati, di spingere alcuni proprietari a rimettere in funzione terme abbandonate, soprattutto a La Rita, le cui acque sono di ottima qualità. Nei prossimi cinque anni, si dovrà continuare a stimolare in ogni modo l’imprenditoria privata, anche costituendo una società mista. Il comune avrebbe solo una piccola partecipazione e farebbe da capofila ai termalisti interessati che, consorziati nella società, potrebbero presentarsi come soggetto forte nelle sedi in cui si decidono i finanziamenti. Un’amministrazione pubblica che funziona può fare anche da stimolo al privato e da quando ci siamo noi l’imprenditoria ha investito a Casamicciola: sono nati così i due alberghi a cinque stelle Villa Savoia e Manzi, e poi si sono rinnovati l’albergo Italia, l’Ibsen, il Nausicaa. Siamo, quindi, riusciti a infondere fiducia e bisogna continuare in questa direzione, anche perché sul territorio del comune c’è un notevole patrimonio costituito da immobili in disuso e se naturalmente sappiamo che non tutti potranno tornare alla loro destinazione originaria, cioè quella termale, tuttavia il recupero di immobili è un settore che viene largamente finanziato, tanto più in un’isola in cui legalmente non si può costruire. La Regione, da parte sua, ha interesse a spendere i fondi europei e quando un comune ha una situazione come quella che ho appena esposto viene guardato con particolare attenzione e questo discorso vale naturalmente anche per il Pio Monte della Misericordia.

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