Thursday, March 28, 2024

20/2008

Photo: Marco Albanelli
Text: Silvia Buchner

 

Eletto per la prima volta consigliere comunale nel 1985, da allora ha ricoperto tutti i ruoli, assessore, vicesindaco e ora sindaco dalla primavera 2007: il dottor Paolino Buono fa un bilancio del suo primo anno alla guida del comune di Barano.

Qual è lo stato delle finanze del comune di Barano?
Quando è iniziato il mio mandato, il Comune era in condizioni economiche difficili. Adesso dopo quasi un anno, le cose vanno discretamente meglio, grazie ad una serie di circostanze positive ed a una politica oculata. In primo luogo abbiamo iniziato ad applicare il condono semplificato; inoltre stiamo facendo una seria politica per incassare la tassa sulla raccolta dei rifiuti e intendiamo continuare sul questa strada, mentre fino allo scorso anno, questa spesa, molto ingente, era coperta in massima parte dal bilancio e ciò costituiva un serio problema; da maggio, per la prima volta, incasseremo l’addizionale IRPEF (siamo uno dei pochissimi Comuni italiani che ancora non si era giovato di questa possibilità), era necessario farlo perché le esigenze di cassa cui dobbiamo adempiere per fornire importanti servizi lo richiedevano. Inoltre, intendiamo incassare anche per altre vie, che non siano solo la tassazione, abbiamo infatti affidato il parco boe per l’ormeggio delle barche nella baia dei Maronti e dato in concessione porzioni della spiaggia ai privati. La realizzazione del parco boe dovrebbe mettere fine al caos di barche e natanti che ogni estate affolla la rada della spiaggia più grande dell’isola, e poi la sua realizzazione ha anche una ricaduta sul piano occupazionale, infatti ha vinto la gara una cooperativa di giovani baranesi (che dovrà però attendere la fine dei lavori della scogliera sommersa prima di poter installare la struttura).
All’inizio dell’anno vi siete trovati ad affrontare la gravissima situazione provocata dalla crisi dei rifiuti che ha travolto la regione Campania e in particolar modo la provincia di Napoli. Il comune di Barano è stato il primo a partire, agli inizi di febbraio, con il piano di raccolta differenziata. Qual è stata la risposta dei cittadini?
Siamo orgogliosi di essere stati il primo Comune dell’isola ad aver iniziato la differenziata e siamo ancor più orgogliosi dei risultati. Il paese è pulito e la gestione dei rifiuti è cambiata subito in meglio, per esempio ci dobbiamo recare al CDR di Giugliano decisamente meno spesso di quanto facessimo prima. Intendiamo comunque perfezionare l’ordinanza per rendere la raccolta sempre più efficiente e invitiamo i cittadini a seguirci, perché in tal modo speriamo anche di riuscire a risparmiare sui costi. Riteniamo, infatti, che la raccolta differenziata ci possa consentire un risparmio di 300-400mila euro annui che, su una spesa calcolata per il servizio di circa 2 milioni e 50mila di euro, rappresenta circa il 20%, tant’è che già in bilancio abbiamo previsto appunto 1 milione e 800mila euro di spesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, invece di 2 milioni e 50mila euro, appunto. Nel 2008 dovremo necessariamente comunque aumentare la tassa, che finora era cresciuta in 10 anni solo del 30%: fino al 2007, infatti, dalla TARSU abbiamo incassato solo 1 milione e 150 mila euro, mentre dobbiamo arrivare a coprire totalmente i costi, unicamente con il ricavato della tassa (ndr. come impone la legge ai Comuni campani). Presto vogliamo passare alla raccolta domiciliare e potenziare uomini e mezzi, per essere pronti anche alla stagione estiva.
Quali progetti avete in cantiere?
Vogliamo ristrutturare il piazzale ed i giardini dei Maronti, dove ci piacerebbe a trovare una soluzione alternativa al parcheggio lungo i tornanti per le auto di chi si reca al mare. E’ stato già finanziato il centro polifunzionale dedicato al turismo a Fiaiano, in un vecchio edificio che il Comune ha acquistato da un privato.
Avete invece dei progetti che non riuscite a realizzare?
Sicuramente ci ha messo in difficoltà il fatto che la Regione, per suoi problemi interni, abbia bloccato i fondi che provengono dalla legge 51/78 e che sono indispensabili per realizzare opere di urbanizzazione. Si capisce bene che per un Comune piccolo come il nostro, che non può contare su introiti derivanti dai porti e da un’intensa occupazione del suolo pubblico, come accade in altre realtà isolane, sono indispensabili, ma spero che presto riusciremo a sbloccarli.
Barano ha in progetto un approdo turistico nella rada del Maronti, in linea con quanto ormai stanno facendo tutti i Comuni dell’isola?
E’ una questione che abbiamo affrontato, ma noi che conosciamo bene il territorio siamo consapevoli delle difficoltà che si frappongono alla creazione di un molo di attracco, in primo luogo per l’esposizione della spiaggia ai venti ed alle correnti, e poi va detto che in quella zona non esiste un retroterra commerciale, con negozi e luoghi di ritrovo, indispensabile corredo di un porto turistico. Forse realizzeremo una struttura nella zona in cui adesso si sta costruendo la scogliera sommersa, ma non sarebbe comunque paragonabile a quelle di altri Comuni che hanno veri e propri porti.
Parliamo della pulizia delle acque dei Maronti, spiaggia dove in estate arrivano migliaia di persone da tutta l’isola.
Dal punto di vista batteriologico le analisi sono ottime; la scorsa stagione abbiamo realizzato in zona Olmitello una vasca di decantazione per le acque che da Nitrodi scorrono fino al mare, in modo da trattenere il fango che intorbida il mare e i risultati sono stati molto buoni; quest’anno ne vorremmo fare un’altra in cemento armato. Quanto, infine, alla presenza a mare di spazzatura, purtroppo non dipende da noi, ricordiamo infatti che il golfo di Napoli ne è pieno: l’anno scorso il fenomeno si è verificato assai raramente, ma non essendo materiale che proviene da Barano, da parte nostra non possiamo fare nulla.
Vogliamo chiarire la questione delle nuove porzioni di spiaggia che verranno date in concessione ai privati?
Certamente. Abbiamo deciso di affidare in concessione 8 aree della spiaggia, che costituiscono circa il 30% dell’attuale spiaggia libera: voglio sottolineare che, quindi, il restante 70% continuerà a essere tale. Contiamo di incassare circa 80mila euro annui da queste concessioni che saranno realizzate con criteri imprenditoriali, diversamente dalle vecchie, tra l’altro alcune di queste zone erano già sfruttate abusivamente dai privati, in tal modo saneremo la situazione e potremo curare meglio le spiagge libere.
Qual è la situazione dell’acqua di Nitrodi?
Lo scorso anno le analisi dell’ARPAC hanno evidenziato una forte presenza di nitrati, ma ulteriori analisi hanno dimostrato che questa è proprio una peculiarità di quest’acqua; anzi stiamo ottenendo una certificazione di uso sanitario dell’acqua di Nitrodi, ed il Comune, in quanto titolare della fonte, ha in dirittura di arrivo la richiesta di autorizzazione alla produzione, attraverso naturalmente un appalto, di creme di bellezza che contengano queste acque.
In quale modo pensa che si possa dare nuovo impulso all’economia di Barano?
Vanno incentivati commercio e turismo, volano di sviluppo per tutta l’isola, del resto. Contiamo molto sul condono, perché speriamo che consenta di realizzare qualche altra struttura ricettiva.
Si riferisce agli alberghi?
No, perché non è possibile realizzarne nella legalità. Il nostro Comune si sviluppa quasi totalmente nella zona più alta del territorio, e questo ci mette sicuramente in posizione di svantaggio rispetto ai centri che stanno sul mare. L’idea è di puntare sullo sviluppo dell’albergo diffuso. Infatti, dopo aver portato a termine le opere relative alle infrastrutture (la strada Testaccio-Maronti e il consolidamento dei costoni a monte, il miglioramento dell’estetica cittadina), vorremmo mettere il nostro sito internet a disposizione di quanti vogliano entrare in un serio circuito di affitto stagionale con il sistema del “bed and breakfast”. Bisogna, infatti, assolutamente rendersi conto che la vecchia formula del fitto estivo mensile è in recessione, che la gente sceglie di fare vacanze brevi e quindi per riempire i posti letto è necessario un forte turn over degli ospiti per il quale c’è bisogno di pubblicità: noi vorremmo, appunto, sostenere i nostri cittadini interessati a sviluppare questo tipo di economia turistica.
Va comunque detto che Barano già da diversi anni sta dedicando energie e fondi alla cura e allo sviluppo turistico delle sue zone collinari.
Infatti, siamo stati degli antesignani, creando i Sentieri della lucertola, inoltre stiamo impiegando proprio in questo periodo i finanziamenti ottenuti per ripristinare aree da tempo impraticabili della pineta.