Thursday, March 28, 2024

n.00/2004

 

Photo: Archivio Bondavalli
Text: Riccardo Sepe Visconti

Ad Ischia la notte non è tale se non è griffata dall´immarcescibile duo Luciano & Marcello Bondavalli. Il loro nome è da oltre trent´anni il marchio di qualità della Bella Vita del by night. Dove gli avversari non sono arrivati o sono stati costretti ad abbandonare, i “fratelli Bond” hanno saputo affermare il loro inarrestabile successo. Dalla Carrozzella al Rancio Fellone dal Bambo al Ciao Mare dal Charly al Nuovo Valentino, Luciano parafrasando Carlo V può ben dire “sul mio Regno non batte mai il sole”! In verità, come ci racconterà nella nostra intervista, Luciano non ha fatto altro che trasformare la sua più grande passione (le donne, è ovvio) in un lavoro entusiasmante e redditizio. E poiché le belle donne sono le vestali della notte, Luciano si è trasformato nel gran sacerdote del tempio notturno ischitano. Oggi, più che mai sulla breccia dopo lo storico accordo per la gestione dell´altro colosso notturno (il Jane) dell´amico-avversario Tonino Baiocco, Luciano ci racconta come un uomo innamorato può cominciare una nuova vita a 57 anni con l´entusiasmo di sempre e l´energia di un ragazzino (forse anche qualcosa in più!…).

R.: Luciano cos´è per te la notte?
M.: La notte per me è tutto, io ho sempre vissuto di notte, lavoro di notte, mi diverto di notte, campo di notte.
R.: Ti diverte ancora la notte? Ancora mi diverto, nonostante da due anni abbia messo su famiglia, anche se non come prima… Mi diverto perché la notte vedi la gente come veramente è, come è dentro. Secondo te le persone si trasformano? No, è di giorno che si trasformano; di notte sono come sono veramente dentro perché escono per divertirsi, per essere loro stessi; mentre di giorno si trasformano perché devono dare conto a l´uno o all´altro, per motivi di lavoro, per motivi sociali, di ambiente.
R.: Gli Ischitani si sanno divertire?
M.: Gli Ischitani poco, prima si sapevano divertire di più: adesso Ischia in inverno è una piccola provincia dell´hinterland napoletano, né più e né meno, quella è la fine che abbiamo fatto. Non è più il posto internazionale che era una volta, un tempo gli Ischitani erano a contatto con svedesi francesi ecc. e prendevano quel modo di divertirsi. Se pensi che a Ischia una volta c´era il cineclub, il cineforum, riunioni di gente che esistono in tutte le società, in tutte le piccole comunità. Oggi Ischia come vita sociale è zero, prima invece si organizzava.
R.: Il benessere ha fatto molto male all´Ischitano. Ti sei mai stancato di questa vita?
M.: Mi stanco di questa vita ad agosto, con tutta la ‘munnezza´ che viene.
R.: Come hai iniziato?
M.: Da ragazzo, a 14-15 anni uscivo dalla finestra di notte, andavo dove stavano i luoghi per divertirsi e le fanciulle!… Ho cominciato a uscire di notte e diventai amico dell´orchestrale, del proprietario del locale e così un bel giorno mi dissi che visto che mi piaceva ed avevo l´età per trovare un lavoro, era il caso di lavorare, appunto, di notte. Ho sempre collaborato con molti locali, ma il mio primo fu La Carrozzella, insieme a Fedele, là ho cominciato, poi un po´ alla volta… lavorai alla Lampara con Tonino (Baiocco), al Rancio Fellone fin quando nel ´78 aprii il Valentino Club.
R.: Con Marcello?
M.: No, lui allora era a Roccaraso, aveva con Peppe Taliercio il pub Rosso e Nero. Feci i lavori e poi lo chiamai con me, siamo fratelli, andiamo d´accordo in tutto. Fu la cosa migliore che potessi fare allora, recuperai un fratello – sennò le nostre strade si sarebbero divise – e poi un po´ alla volta sono venuti altri locali.
R.: Come sei arrivato ad assorbire il Jane?
M.: Mah, Per 2-3 anni con Tonino non ci salutavamo neanche più, dopo essere stati grandi amici. Poi Tonino mi telefonò per farmi gli auguri per mia figlia. Ci siamo ritrovati ed è iniziata questa collaborazione. Un consiglio a Carmine Elia, che ha deciso di lasciare lo Zì Carmela? Il consiglio è di arrivare fino a 56 anni, dopo si può sposare.
R.: Come è cambiato il night negli ultimi 20 anni?
M.: Il night non esiste più, è cambiato il divertimento perché è cambiata la società. La vita notturna ruotava tutta intorno al sesso, così fu fra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta; oggi il sesso non è più al centro perché gli uomini sono in decadenza totale e la donna si è emancipata e perciò l´uomo sta lì e aspetta di essere pescato da una donna!…
R.: Non vorrai dirmi che gli uomini nei tuoi locali vengono solo per…ballare?
M.: Vengono per stare insieme, tanti locali sono solo punti di incontro, ma il più delle volte gli uomini stanno fra di loro e così le donne. Il night non è più un luogo di eros perché è cambiata la donna. Prima il gestore del locale aveva sempre delle amiche vicino al banco così che venivano gli uomini, gliele presentavi e offrivano loro da bere. Oggi non si vedono più gli uomini che offrono da bere alle ragazze. Una volta avere un giro di ragazze era importante per questo, oggi solo per fare numero! Quando eravamo giovani, trent´anni fa, avevo 25 anni, volevamo i soldi in tasca, non c´era il benessere di adesso, ma i soldi ci servivano per uscire con la ragazza, si offriva e poi si andava alla conquista.
R.: Hai amato molto?
M.: Ho amato molto ma mi sono innamorato poco, mi piacciono le donne ma… Nel mio ambiente ti innamori difficilmente perché tutto è falsato, puoi avere l´avventura.
R.: Sei stato amato?
M.: Amato?.. sì, stavo bene. A 25 anni dovevo sposarmi con una ragazza di Ischia. Dissi prima di sì. Poi all´ultimo me ne andai a Berlino.
R.: Ami perché ti piacciono le donne, di notte puoi avere avventure… Quindi hai tradito molto?
M.: Sono stato sempre corretto. Tranne con Elena, con cui vivo, ed è come se fosse mia moglie… Con le altre si sapeva che se lei ad esempio partiva io andavo con un´altra, non pretendevo niente, non pretendevo la fedeltà, i ruoli erano chiari.
R.: L´avventura più assurda che hai avuto con una donna?
M.: Ne ho avute tante. Ricordo che una volta andavo in un posto in montagna e lei, che era sposata, si scopava anche il mio amico e nessuno sapeva dell´altro. Lei mandò a me una cartolina destinata a lui e a lui la mia: finì che ci “appiccicammo”, ma non tra di noi ma con la donna.
R.: Quando ti sei accorto di essere innamorato di Elena?
M.: Elena me la presentarono quasi un anno prima, parlammo per mezz´ora e mi piacque molto poi non ci vedemmo più, lei era al di fuori di tutto questo. Ogni tanto la vedevo e mi fermavo a parlare, mi sentivo cambiato, Elena mi ha cambiato e da questo ho capito che era la donna per me.
R.: Ti ha cambiato Elena o diventare padre?
M.: No, sono stato con lei un anno prima di diventare padre.
R.: Lei come ti ha sedotto?
M.: Parlando, frequentandola. Non ero sicuro se lei aveva capito che le andavo dietro. Una sera mi portò un cd di musica greca: “sentilo che è bello!”… ed era bellissimo. Io stavo molto sulle mie perché lei non era dell´ambiente, mi seccava di avere un rifiuto, di fare una brutta figura, ero amico del fratello… Elena mi disse: “attivi sempre fino a un certo punto e poi ti fermi”, le risposi che era logico perché non volevo sbagliare e rischiare di rovinare tutto e perdere la donna. Dopo aver ascoltato il cd di musica greca – era bello,una musica dolce – pensai: “secondo me ha capito” ed era così.
R.: Tu come l´hai sedotta?
M.: Questo devi domandarlo a lei. Abbiamo avuto problemi con la famiglia, dovevamo nasconderci. Per esempio quando ci incontravamo a Napoli era come se mi trovassi 30-40 anni indietro!… Ci conoscevano tutti, era difficile muoversi… poi man mano cominciammo ad avere l´idea di stare insieme, di avere un figlio…
R.: Diventare padre quanto ti ha cambiato?
M.: Assai, sto molto a casa, prima no. Mi piace fare il padre, adesso mi rendo conto che è una cosa che manca; vivevo solo e ci stavo bene. Ma adesso cominci ad avere dei valori che prima ti mancavano e ora ci sono e ti piacciono; stanotte non ha dormito tutta la notte e mi ha fatto piacere tenere mia figlia in braccio…
R.: Sei uno che cambia i pannolini?
M.: L´ho fatto, perché penso che nel momento in cui è necessario bisogna saper fare tutto, però non lo faccio abitualmente. Sono un uomo all´antica, penso che la mamma debba fare delle cose e il padre…
R.: Sei anche geloso: quando tua figlia avrà 16 anni la manderai in discoteca?
M.: Non la manderei mai in discoteca!… Quando eravamo ragazzi a 16 anni non andavamo in discoteca. Oggi la discoteca come tutta la vita notturna è pericolosa, i ragazzi spesso combinano pasticci. I genitori devono seguire i figli, anche se i figli dicono “non mi lasci libero!”. Altrimenti basta poco, una piccola delusione, una cattiva compagnia… e i ragazzi si fanno del male. Eppoi i ragazzi iniziano presto a scopare, a 16 anni già scopano, fanno tutto presto e io penso che bisogna cominciare il più tardi possibile. Sì, i ragazzi ogni tanto sono delle teste matte.
R.: E tu, quando controlli personalmente gli ingressi quali criterio adotti per selezionare chi entra e chi resta fuori?…
M.: Prima di tutto deve essere una persona educata; puoi farti un´idea da come sono vestiti e da come parlano. In discoteca devi essere classista, perché non è uguale per tutti. Se una persona è perbene anche se litiga con la ragazza, basta una parola e finisce tutto… altrimenti manda a quel paese anche te.

 

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