Thursday, April 25, 2024

27/2010

Dieci prodotti tipici ischitani, genuini e saporiti, confezionati in maniera strana. L’etichetta sulla scatola è un omino senza volto, col teschio di Amleto in una mano, e una chitarra strimpellante nell’altra. Dieci prodotti invitanti, tutti insieme al centro di una stanza, tutti pronti ad essere assaggiati, o meglio gustati con gli occhi e le orecchie, con le emozioni e con l’interazione diretta. Dieci improvvis-attori, al secolo Luigi Mennella, Pietro Di Meglio, Rosamaria Pilato, Laura Sogliuzzo, Aurora Cecchi, Emanuel Pascale, Jacopo Jacobone, Boris Molinaro, Vito Maria Impagliazzo e Maria Elena Verde che si esibiscono appunto attraverso l’improvvisazione. Un gruppo di ragazzi che sognava da sempre di fare teatro ma non sapeva da dove cominciare, fino a quando nel giugno 2007 Luigi Mennella, rientrato da Siena, dove aveva frequentato la “Scuola di Improvvisazione Teatrale”, decise di metter su un piccolo laboratorio per tutti coloro che volessero apprendere questo particolare modo di recitare. L’improvvisazione, infatti, non si improvvisa, c’è bisogno di molta preparazione e concentrazione per riuscire al meglio in performance di questo tipo. Non ci sono prove agli spettacoli, ma allenamenti come nelle gare sportive, e le discipline in cui ci si prepara sono l’ascolto, il toast, il monologo con cambio d’emozione, la storia infinita, lo sketch misto e lo specchio, tutte brevi scenette in cui un esterno al gruppo di attori, di volta in volta, suggerisce una parola che diventerà un tema, dà il segnale per cambiare emozione mantenendo la trama o per far entrare nuovi attori in scena, creando così degli imprevisti. La cosa più difficile da imparare per chi improvvisa è non dire mai di no, non tirarsi indietro davanti ad una difficoltà e cercare di portare avanti la gag fino alla fine. E le recite che gli Strani Tipici, nome coniato da Luigi, il fondatore del gruppo, hanno messo in scena fino ad ora gli hanno consentito di guadagnarsi una serata al Teatro Aurelio di Roma lo scorso marzo ed una al Teatro Bolivar di Napoli a maggio 2010. Prima erano arrivate le richieste di collaborazione coi comuni di Ischia, Casamicciola Terme e Lacco Ameno per manifestazioni in piazza, e da parte di agenzie private come la Platypus Itinerary, con la quale hanno realizzato la visita teatralizzata del Castello Aragonese: un viaggio nel tempo che porta il pubblico, per lo più scolastico, a conoscere i personaggi che hanno abitato il Castello da Alfonso I d’Aragona fino al primo discendente della famiglia Mattera. A partire da marzo prossimo sarà messa in scena anche la visita teatralizzata del Museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno e “Il bosco incantato”, in località Rotaro a Casamicciola. Ma gli Strani Tipici, attualmente l’unico gruppo di improvvisazione teatrale del sud Italia, sono conosciuti anche al di fuori dall’isola: hanno partecipato infatti ai match di improvvisazione, una sorta di fase di riscaldamento prima della gara nazionale, a Follonica e a Reggio Emilia e sono stati contattati per esibirsi a Cercola e a Pagani, in provincia di Salerno. L’esperienza più bella ed entusiasmante, oltre a quella di esibirsi in veri teatri, è stata la rassegna teatrale di Ischia, dove l’allegra compagnia ha portato in scena lo spettacolo di improvvisazione “E sopravvissero felici e contenti”, che è stato inserito nella programmazione del Teatro Bolivar di Napoli per la prossima stagione. La trama di base è data dalle favole dei fratelli Grimm, il cui libro si è perso e quindi Cappuccetto Rosso, i Tre Porcellini, Hansel e Gretel, la nonna, il lupo, le fate e le streghe cattive si ritrovano ad interagire tra di loro, portando avanti la storia con temi scelti dal pubblico, che da spettatore diventa parte attiva della rappresentazione, posizionandosi anche fisicamente al centro della scena. Un’altra ‘opera’ che i dieci attori stanno portando avanti è l’associazione culturale Laboratorio Artisti Precari nata nel 2008 e che vuole essere un contenitore per diverse forme d’arte. A partire da ottobre 2010 per otto mesi, l’associazione propone dei laboratori di sperimentazione teatrale le cui materie saranno la recitazione, l’umorismo e la storia del teatro. Ci sarà a metà del corso una ‘prova con il pubblico’ e successivamente incontri con professionisti e stage. Tutti possono partecipare, senza limiti di età né di preparazione, l’importante è avere voglia di mettersi in gioco e di dare un po’ di sé, proprio come fanno gli Strani Tipici ogni volta che si esibiscono.