Friday, April 19, 2024

URBAN SKETCHERS: ISCHIA IN PUNTA DI MATITA

“Mostriamo il mondo, un disegno alla volta”: sui loro taccuini, finestre privilegiate sulla bellezza di Ischia. Che vive, nero su bianco, nei block-notes pieni d’appunti. E di suggestione, naturalmente.

Text: Pasquale Raicaldo

Osservano con cura, guardando tutto ciò che li circonda. Ascoltano, anche: dialoghi, curiosità, aneddoti. Perché i loro reportage da taccuino restituiranno il mondo un disegno alla volta, come si legge nel manifesto degli Urban Sketchers, gli illustratori di tutto il mondo che si sono ritrovati a Ischia per catturarne la bellezza e le storie, immortalandole su quaderni e block-notes, secondo i canoni di una corrente artistica che fa sempre più proseliti. Dal 29 settembre al 2 ottobre l’isola verde ha ospitato la quinta edizione del Workshop internazionale di Urban Sketching, per la seconda volta consecutiva. Quartier generale il Castello aragonese: è da qui che Agustin e Joerg, Mary e Tanya, Teri e Mariella e gli altri partecipanti all’evento – una variegata Babele, accomunata da una lingua universale, quella dell’arte e del disegno – sono partiti per cogliere le mille sfumature ischitane, conoscere luoghi e personaggi, apprendere gli intrecci. E, naturalmente, tradurle in disegni. Differenti stili e approcci, comune l’obiettivo: raccontare il viaggio attraverso suggestioni. Così, guidati dall’infaticabile Simo Capecchi, urban sketcher di spessore e di stanza a Napoli (“Il mio primo disegno dal vero, per strada, è stata la chiesa del Baraccano a Bologna, avevo otto anni: è piaciuto alla maestra, così ho continuato”) e da Franco Lancio e con la partecipazione della frizzante Caroline Peyron, i trenta disegnatori – provenienti da Australia, Stati Uniti, Inghilterra, Danimarca, Spagna, Germania, Inghilterra, Malta e Italia – si sono messi all’opera: dalla spiaggia della Mandra alla Torre di Guevara, dalla città sommersa di Aenaria (dove hanno assistito dal vivo a una seduta di archeologia subacquea, osservando l’archeologa Alessandra Benini all’opera) alle mirabilie dell’orto del Castello aragonese, ha preso forma un suggestivo reportage collettivo.

Guest star del workshop, Ch’ng Kiah Kiean. Occhi curiosi e spiccato spirito d’osservazione, di formazione architetto Ch’ng è un artista malese con migliaia di followers in tutto il mondo, parte attiva dell’organizzazione mondale degli Urban Sketchers. E’ considerato un fenomeno planetario. Era la sua prima volta in Italia, Napoli (dove è stato protagonista di una sessione di disegno nella Certosa di San Martino) e Ischia lo hanno letteralmente conquistato. “Luoghi meravigliosi, carichi di storia e suggestione”, ha commentato, esponendo nella Chiesa dell’Immacolata – sul Castello Aragonese – i suoi capolavori ad inchiostro e bastoncino secco, una originalissima reinterpretazione dell’antica tecnica della pittura cinese (il suo sito ufficiale, HYPERLINK “http://www.kiahkiean.com/”www.kiahkiean.com, è un universo che non vi deluderà). Una tecnica attraverso la quale Kiah Kiean ha, naturalmente, riprodotto sul suo prezioso taccuino anche alcuni degli scorci classici di Ischia, dal borgo di Ischia Ponte alla baia di San Montano, altra tappa fondamentale dell’intenso workshop. Che si è concluso domenica 3 ottobre nella sala conferenze dell’antico maniero con la mostra finale di disegni e acquerelli, un caleidoscopio di visioni e suggestioni, racconti e didascalie. Ai quali ha applaudito anche l’assessore alla Cultura del Comune di Ischia, Carmen Criscuolo: “C’è di che essere orgogliosi se illustratori di tutto il mondo hanno scelto Ischia per riprodurre sui loro taccuini di viaggio le nostre bellezze, i nostri panorami, le nostre storie. Che diffonderanno ovunque, grazie a Internet, alle loro mostre, durante i loro futuri viaggi. Così, mentre gli urban sketchers rinnovano un filo rosso che ha da sempre legato i grandi artisti all’isola, per noi questa è stata una nuova occasione per comprendere l’importanza del turismo culturale, attraverso un filone per certi versi inedito: chi viene a Ischia per cercare bellezza e identità, e decide di riprodurla. Con pennelli e matite, non solo con la macchina fotografica. Con Simo Capecchi, che è il cuore pulsante della manifestazione, ringrazio anche chi, a cominciare dalla famiglia Mattera proprietaria del Castello Aragonese, offre il proprio disinteressato contributo per la crescita turistica e culturale della nostra isola, la cui bellezza da oggi è immortalata anche nei taccuini degli urban sketchers”.

“La nostra filosofia – ha spiegato Simo Capecchi a Ischiacity  – è quella di disegnare sul posto, all’aperto o al chiuso, catturando ciò che vediamo con la diretta osservazione. Utilizziamo ogni genere di strumento e preserviamo il nostro stile individuale, ci sosteniamo a vicenda e disegniamo insieme. Poi condividiamo online i lavori. Che raccontano la storia di ciò che ci circonda, dei luoghi in cui viviamo e di quelli dove viaggiamo: sono, in questo senso, una registrazione del tempo e dello spazio”. Con matite e pennelli, pastelli e bastoncini. Gli strumenti dell’arte, che stavolta rispondono al desiderio non già di esprimere la propria soggettività, ma di dare traccia dei propri viaggi. Dei luoghi che si toccano, si sperimentano, si osservano. E Ischia si è rivelata terreno fecondo di storie e volti. Quelli dei pescatori che affollano il pontile di Ischia Ponte, quelli dei giovani della cooperativa Marina di Sant’Anna – che portano alla luce i reperti della città sommersa – e quelli dei ‘castellani’, Nicola e Cristina Mattera, mecenati convinti di un’operazione che è soprattutto un modo efficace per preservare e diffondere la bellezza.