Friday, April 26, 2024

ALBERTO MANNELLI: ISCHIA E’ UN’ISOLA SICURA

Interview_ Riccardo Sepe Visconti

L’isola d’Ischia si distingue per essere un’oasi felice di tranquillità. Questo risultato deve molto al costante lavoro di prevenzione e controllo della Polizia di Stato, che da oltre un anno è diretta dal vicequestore Alberto Mannelli. È anche questo uno degli aspetti valutato dal ministro dell’Interno Minniti e che gli ha fatto decidere di celebrarvi il G7 della sicurezza: un’importante vetrina internazionale per dimostrare agli occhi del mondo la perfetta efficienza dell’apparato di sicurezza di un’isola che della tranquillità ha fatto la sua vocazione.

Molti osservatori che hanno competenza in materia valutano il ministro Marco Minniti come uomo preparato, che riveste un ruolo di indirizzo politico adeguato alle sue specifiche competenze. Per lei che opera nella Polizia, quanto incide sapersi diretto da un politico che ha una grande preparazione sui temi della sicurezza interna e della prevenzione del crimine?

Concordo con i giudizi positivi dati sul ministro Minniti; anch’io ho molta ammirazione per lui, l’ho incontrato quando ha presenziato ai funerali delle due vittime del terremoto, Lina Balestrieri e Marilena Romanini – e il mio pensiero va doverosamente a loro. E poi ho potuto stringergli con orgoglio la mano in occasione del G7. E’ una persona che conosce il suo lavoro e tutti i meccanismi che regolano le attività della Polizia e la sicurezza dello Stato e ciò consente a noi di operare con motivata serenità.

La scelta di celebrare a Ischia il G7 dei ministri dell’Interno come è nata?

Lo dobbiamo proprio al ministro Minniti: vi fece cenno già in occasione della visita per i funerali delle vittime del sisma e poi la cosa si è realizzata.

Il dispiegamento di forze nei giorni precedenti e durante la presenza dei Ministri è stato imponente: ci racconti un po’ il lavoro che c’è a monte.

Anche se la scelta dell’isola come sede del G7 è collegata all’evento terremoto, come abbiamo detto, vorrei tornare un po’ più indietro, e precisamente all’11 agosto che io considero il “punto di flesso” di quella che fino a quel momento era stata un’eccellente stagione: quel giorno morì in un incidente in mare la diciottenne Alessia Piatti e fu la Polizia a seguire la vicenda. Andai sul posto e sono rimasto molto colpito da questa tragedia; solo due giorni dopo alla Secca delle Formiche sono annegati la giovanissima Lara Scamardella e il suo istruttore subacqueo Antonio Emanato. E anche lì siamo intervenuti, insieme alla Guardia Costiera. Infine, il 21 agosto il terremoto che ha colpito Casamicciola Terme e Lacco Ameno: questi eventi drammatici hanno inevitabilmente cambiato “il verso” ad un periodo che tutti vivevamo nel segno della tranquillità… Non appena avvertii le scosse mi feci accompagnare in moto sui luoghi colpiti, sono arrivato fra i primi sul posto, tant’è che fui tra quelli che cercarono, purtroppo inutilmente, di soccorrere la signora Balestrieri. Contemporaneamente, giunsero dal 113 le segnalazioni di una casa crollata sotto la quale erano rimaste sepolte delle persone, ma non era facile individuarla perché le abitazioni distrutte erano diverse. Abbiamo proceduto a piedi fino ad arrivare a via Serrato, dove c’erano i bambini intrappolati. Ho lanciato il primo allarme alla sala operativa di Napoli e rapidamente sono partiti i soccorsi.

Lei è stato presente sul luogo del sisma come dirigente di Polizia, ma inevitabilmente, pur dovendo rivestire un ruolo istituzionale, sarà stato preso dalle emozioni che normalmente toccano ogni “semplice civile” che assiste ad un evento di questo tipo…

In quasi 25 anni in Polizia, durante i quali ho lavorato in tutta Italia e mi è capitato di assistere anche a crimini gravi come gli omicidi di camorra, non ho mai vissuto situazioni come quelle in cui mi sono trovato coinvolto nelle ore dopo il terremoto. Osservare persone totalmente innocenti private in un attimo, in modo del tutto inatteso, della vita mi ha davvero impressionato. Mi hanno contattato direttamente il ministero dell’Interno e il questore di Napoli, il dr. Antonio De Iesu per conoscere l’entità dei danni. Raccontavo ciò che potevo vedere, ma era notte fonda; all’alba, chiesi di inviare un elicottero: sorvolammo tutta l’isola filmando la situazione. Solo allora abbiamo capito con certezza che le aree distrutte erano circoscritte a una parte dei territori di Casamicciola e Lacco Ameno.

Da quel momento in poi, inizia un’emergenza davvero impegnativa che ha coinvolto ordine pubblico, sicurezza, organizzazione dei soccorsi alle popolazioni rimaste senza casa, in cui la Polizia ha avuto un ruolo fondamentale.

Sì, l’ordine pubblico è una prerogativa della Polizia di Stato, che viene supportata in questa attività da Carabinieri e Guardia di Finanza: in quel momento ci siamo caricati sicuramente di un onere superiore alla media, ma siamo abituati a questo tipo di impegni. Quello per il G7, invece, è stato un impegno straordinario, si trattava di un evento eccezionale di caratura internazionale, che richiedeva assoluta precisione. Infatti, il Questore è venuto a coordinare il nostro lavoro: abbiamo costituito il suo braccio operativo sull’isola e come commissariato di P.S. abbiamo fornito la base logistica, ma lui ha seguito tutto personalmente, avvalendosi di primi dirigenti come il dr. Spina del P.G. e il capo della DIGOS.

Sono arrivati a Ischia moltissimi poliziotti…

Sì, 1500 uomini che sono stati gestiti grazie alla collaborazione dell’Ufficio Tecnico Logistico di Napoli che, naturalmente, si appoggiava presso il nostro Commissariato. Sono stati alloggiati in alberghi dislocati in tutti i Comuni dell’isola.

Da quello che racconta, emerge in modo evidente che in questi ultimi tre mesi avete dovuto sobbarcarvi gravi emergenze impreviste insieme ad un carico di responsabilità alle quali, di solito, l’isola non è sottoposta…

E’ vero, la normale programmazione è stata annullata da quanto accaduto, solo adesso ho potuto ricominciare a dare dei congedi ordinari, e voglio ringraziare i miei uomini che si sono gestiti molto bene e che in questi duri giorni di lavoro non hanno mai anteposto le loro esigenze alle urgenze operative.

Qual era il compito delle unità di Polizia presenti stabilmente a Ischia nei giorni del G7?

La nostra missione è appunto tutelare ordine e sicurezza pubblica, compito più arduo in questo momento storico in cui il terrorismo è una minaccia molto presente, ed esige di prevedere anche l’imprevedibile.

Durante i giorni del G7, si è lavorato per dare una sensazione netta che tutto fosse sotto controllo senza, tuttavia, impedire lo svolgersi di una manifestazione di protesta, che personalmente mi aveva preoccupato.

Voglio partire dall’articolo 17 della Costituzione secondo cui tutti i cittadini hanno il diritto di riunirsi, a condizione che ciò sia fatto pacificamente e senza armi. Secondo lo stesso articolo, tale libertà viene limitata solo per comprovati motivi di mancanza di sicurezza e di tutela della pubblica incolumità. Venendo a noi, il questore De Iesu ha dovuto porre sul piatto della bilancia i pro e i contro rispetto all’opportunità di autorizzare o meno una manifestazione contro il G7. Con il senno del poi diciamo che ha preso la decisione più giusta consentendone lo svolgimento, ma in quei giorni non sapevamo come sarebbe andata e non era semplice stabilire cosa fare. Con questa scelta, il Questore ha garantito il diritto a manifestare e la libertà di pensiero previsti dalla Costituzione, e mi sembra un segno di grande e matura civiltà. Contemporaneamente abbiamo saputo mostrare – anche a livello internazionale – quali erano le nostre forze, con uno spiegamento di notevole consistenza, a mare (dove l’ordine pubblico è affidato alla Guardia di Finanza), anche con pattugliamenti subacquei, in cielo, a terra, perfino con tiratori scelti sui palazzi, la cui dislocazione è stata programmata in anticipo attraverso sopralluoghi che ho predisposto personalmente.    

I manifestanti, da parte loro, si sono comportati molto bene, dimostrando che si può rendere visibile una protesta con civiltà…

E’ vero, è così.

Veniamo alle delegazioni straniere: gli americani hanno seguito un protocollo di sicurezza distinto da quello delle altre delegazioni, scegliendo come base di partenza il porto di Pozzuoli, anziché quello del Beverello come hanno fatto tutti gli altri e hanno fissato alloggiamenti diversi; inoltre il ministro Elaine Duke è arrivata ad Ischia Ponte, con mezzi militari, via mare…

I responsabili per la sicurezza di tutte le delegazioni partecipanti hanno compiuto sopralluoghi insieme a noi nelle settimane precedenti il G7, e ciascuno era libero di stabilire come organizzarsi. Da parte nostra abbiamo assecondato i loro desideri e garantito la sicurezza presso l’hotel prescelto (Ndr. Hotel Mareblu, mentre le altre delegazioni alloggiavano al Punta Molino).

Ci sono stati intoppi?

Assolutamente no, mai come questa volta è andato tutto secondo le previsioni.

Possiamo dire, quindi, che il G7 è un fiore all’occhiello per il Commissariato di Ischia, per il questore De Iesu, ma anche per l’isola che si è distinta per il modo in cui ha accolto l’evento?

La barriera naturale posta dal mare rende l’isola adatta a eventi come il G7, anche se i luoghi totalmente sicuri per definizione non esistono, ed il nostro compito è sempre quello di porre molta attenzione ad ogni più piccolo dettaglio.

Veniamo alla quotidianità dell’isola: in questo caso la vostra attività di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, a cosa si rivolge?

Facciamo soprattutto un’opera di prevenzione, e per riuscirci abbiamo due autopattuglie che girano per l’isola coprendo le 24 h. E’ grazie a questo, per esempio, che di recente è stato catturato immediatamente l’autore di una rapina avvenuta in piena notte: sono reati molto rari ad Ischia, ma abbiamo comunque dimostrato di essere pronti ad intervenire in ogni momento.

Ischia la si può vivere come luogo più sicuro rispetto alla terraferma? C’è più tranquillità, meno reati predatori?

Fare un paragone con Napoli non ha senso, perché è una grande metropoli tediata da criticità che, forse, la possono far paragonare solo a Palermo. L’isola felice in assoluto, come ho detto, non esiste: qui si effettua circa un arresto ogni tre giorni e noi, come i Carabinieri, lavoriamo costantemente per accrescere la sicurezza.

Minniti cosa ha detto di Ischia? Vi ha fatto i complimenti? E le delegazioni internazionali?

Sì, lo ha fatto al momento della partenza, e riallacciandomi alla mia risposta d’apertura desidero sottolineare d’essere stato particolarmente fiero di aver avuto l’occasione, durante i giorni del G7, di stringere la mano ai vertici dello Stato, al Ministro, al Prefetto, al Questore ed a molti autorevoli rappresentanti delle Istituzioni internazionali ai quali, insieme a tutta la squadra di Polizia, abbiamo potuto presentare un’isola sicura, efficiente, ospitale e, a detta di tutti loro, bellissima.