Saturday, July 27, 2024

Architecture- UN NIDO SUL CASTELLO

n.07/2006

Photo: Redazione Ischiacity
Text: Marco Cortese

 

Attraverso un portale in pietra, nei pressi dell’antica chiesa dell’Immacolata, uno degli angoli più affascinanti del Castello Aragonese di proprietà della famiglia Mattera, accediamo ad un cortile interno dove tra piante in grandi vasi in cotto e scale in piperno, la giovane padrona di casa c’invita ad entrare nella sua abitazione.
In tutto tre stanze, tre magnifiche finestre su uno degli scorci più suggestivi dell’isola d’Ischia, il borgo di Ischia Ponte e la baia di Cartaromana. Da qua su, l’isola appare più bella, lontani dal rumore e dal caos, in un’atmosfera quasi immobile, dove il tempo sembra fermarsi. Il silenzio è fortissimo, sembra che ognuno di noi voglia ascoltare le storie che ovunque, in questo contesto magico, le mura, i sentieri, ed ogni singola pietra, raccontano. Cristina Mattera ha scelto questi ambienti per viverli e trasformarli secondo le sue esigenze.
Subito risalta con evidenza la passione per la cura del dettaglio: ogni elemento, ogni arredo, ogni colore, è un rimando all’oggetto, al quadro, alla foto, alla scultura; ed il tutto sembra dialogare in perfetta sinergia, quasi un percorso cromatico sensoriale che in maniera delicata ed impercettibile ci accompagna, passando da uno spazio conviviale ad uno più meditativo, fino a quello più intimo della camera da letto.
Una casa allegra, quasi un giocattolo, dove trovano posto, in una sorta di divertente allestimento, le cose più svariate, attraverso cui riusciamo anche noi a percepire il mondo di Cristina, un mondo ricco di ricordi, di affetti, di colore, ma anche di simpatia e gioia di vivere.
È come un gioco ad incastro, un puzzle dove ogni tessera si lega perfettamente all’altra. Tutto denota un gusto sofisticato, sicuro ed attento, ed in un mix di modernariato, mobili di famiglia ed oggetti recuperati in giro tra parenti e conoscenti prende vita la casa.
Un susseguirsi di stanze, una dentro l’altra, secondo lo schema tipico delle case di un tempo. Attraverso spesse mura portanti il nostro sguardo è attratto quasi in una visione prospettica a cannocchiale e scorre in un attimo da un capo all’altro della casa, soffermandosi di volta in volta su elementi sapientemente posizionati, che incuriosiscono per il loro colore, per la loro forma e la loro storia, come una borsa, una vecchia macchina da scrivere, un accappatoio colorato, un prezioso tessuto, o una teiera di design. Diventano così dei catalizzatori che, creando sapienti pause, ci guidano quasi come una segnaletica di stanza in stanza, dove ci tratteniamo a scoprire nuovi angoli e nuovi particolari. La passione di Cristina per l’arte e la pittura per esempio, essendo ella stessa pittrice, una passione quasi nascosta che porta avanti con discrezione e semplicità.
Intorno, ogni oggetto ha una sua storia, un suo perché, come la coppia di austeri letti in legno, appartenuti ai nonni paterni, trasformati e resi attuali con la semplice aggiunta di un tocco di colore, o due lampade anni Cinquanta, dal lungo stelo in acciaio, fatte ricromare da un carrozziere con uno smalto verde pallido e riportate così a nuova vita, ed ancora libri di gioielli, a ricordo di una designer amica di famiglia, e una bellissima collezione di quadri, foto ed oggetti d’arte tra i quali non possiamo non citare gli intensi oli del padre.
Ancora una volta la perfetta fusione tra persona e luogo dà vita ad un ambiente accogliente dove poter vivere la quotidianità e trasmettere questa sensazione di benessere a chi viene da fuori.

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