Saturday, July 27, 2024

GRAZIE A TUTTI VOI HO RIPRESO A DIVERTIRMI

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Poco più di un anno fa pesavo oltre 140 kg e l’essere così grasso per me era una situazione invalidante: dai dolori di schiena (che non ti permettono di dormire) all’affanno praticamente a far tutto, dall’incapacità a compiere il più piccolo sforzo (passeggiate, gite in bicicletta o, più semplicemente, piegarsi per raccogliere un oggetto caduto in terra), all’abbrutimento generalizzato in ogni aspetto della mia persona. Diciamolo, quando sei così grasso la vita diventa difficile ed assai meno piacevole… Avevo provato con diverse diete, ma il vero problema – come avviene in milioni di casi simili al mio – risiedeva nel fatto che non riuscivo a darmi una disciplina per mangiare meno: divorare cibo mi dava appagamento ed evidentemente cercavo soddisfazione nell’alimentazione smodata. La cosa andava risolta, è il caso di dirlo, con “un taglio netto”. E così fu. Mi convinsi, fin dal primo colloquio con il dr. Francesco Pizza, che il mio caso andava affrontato in sala operatoria attraverso quello che viene chiamato “sleeve gastrectomy”, un intervento (in laparoscopia) di resezione ed asportazione definitiva di una consistente parte dello stomaco. In questo modo ci si risveglia con uno stomaco assai più piccino, con tutte le (magnifiche!) conseguenze che questo comporta: si mangia incredibilmente meno senza provare alcuna sofferenza, nessuna esigenza accessoria, nessun disturbo, nessuna ricaduta sull’umore, sulla psiche, sulle abitudini. Ovvero, tutto ciò che cambia, cambia in positivo: torni a volerti bene, a curarti di te stesso, a fare sport, a vivere una vita non più come un “informe comò veneziano” ma da normale uomo – nel mio caso di abbondante mezza età. L’operazione che ho subito in anestesia totale e che è durata qualche ora di sala operatoria è stata effettuata nel reparto di Chirurgia Generale diretto dal prof. Alberto Marvaso nell’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. L’Equipe che mi ha operato e che è specializzata in chirurgia microinvasiva (praticamente non ti squarciano come un tacchino ma entrano nel tuo interno con dei sottili strumenti che passano
attraverso dei piccoli fori praticati nell’addome, appositamente gonfiato come un palloncino durante l’operazione, in modo da consentire agilità di manovra… e di taglio. Olè!), fori che successivamente cicatrizzeranno lasciando solo minutissimi segni appena percettibili.
La post degenza non è per nulla dolorosa, certo comporta piccoli fastidi, ma tutti assolutamente sopportabili e dura circa una settimana (nel mio caso 5 giorni perché non sono uno che si agita, che si lamenta, che si preoccupa o che fa mille storie e non vedevo l’ora di tornare a lavoro). Ed arriviamo al punto: la perfetta riuscita dell’operazione e più in assoluto dell’esperienza che ho vissuto in questo reparto di Chirurgia bariatrica – dove lo dico ancora una volta tutto, ma proprio tutto, ha funzionato nel segno dell’assoluta eccellenza – si deve non solo al Primario ed allo staff medico che compone la sua equipe, ma tantissimo al personale paramedico a cui tocca tutto il lavoro di “corredo”: l’accudimento (talvolta la sopportazione delle tante richieste/pretese dei pazienti e dei congiunti che li visitano); il premuroso e sollecito accorrere ad ogni chiamata; la conduzione del “rapporto umano” affinché il paziente non si senta un semplice numero di letto d’ospedale, ma percepisca d’essere trattato come una persona che in quel momento ha bisogno di molte attenzioni e di grande esperienza espressa – possibilmente – con calore umano. Tutto questo io l’ho vissuto, grazie alle cure che mi sono state offerte dagli infermieri, dagli ausiliari e dal personale impegnato a fare in modo che il reparto funzioni impeccabilmente. Ecco, perché ho deciso di raccontarne, sia pur brevemente, il profilo: è un modo per ringraziarli, ma soprattutto per riflettere sull’importanza che il personale paramedico assume all’interno di un reparto: sono loro, infine, gli ingranaggi sui quali punta il funzionamento della macchina ospedaliera. Ah, un piccolo dettaglio: adesso peso 100 kg, ed ho ripreso a… divertirmi!

#health #wellness #laccoameno

Text_Riccardo Sepe Visconti

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